Per la prima volta il governo di un Paese europeo rischia di cadere per i sospetti di coinvolgimento in un delitto. Per il quale i killer sono stati pagati 150mila euro a testa
Dopo il caso migranti, Malta torna sotto la lente d'ingrandimento dell'Europa. Questa volta per la pioggia di rivelazioni sul delitto della reporter Daphne Caruana Galizia che sta travolgendo il governo. L'ultima delle quali riguarda il prezzo della morte della giornalista: 150mila euro in tutto per tre sicari. E i capigruppo del Parlamento europeo hanno deciso l'invio di una missione urgente sull'isola per esaminare lo stato di diritto del Paese.
Il rischio è infatti che, per la prima volta nella storia dell'Unione europea, un governo possa cadere per i sospetti di coinvolgimento in un omicidio: il mandante del delitto è stato infatti individuato in Keith Schembri, braccio destro del primo ministro Joseph Muscat. E il capogruppo degli eurodeputati Popolari, Manfred Weber, ha detto ha chiare lettere che "a chiare implicazioni della politica nell'omicidio devono corrispondere altrettanto chiare conseguenze politiche".
Ma mentre la tensione a Malta cresce, il Paese si divide: le proteste contro il governo continuano, e nonostante il partito laburista ha chiesto a Muscat di restare finché il caso non sarà chiuso la corsa alla successione è già iniziata. Ma intanto molti si interrogano sulle vere motivazioni di un omicidio che può essere legato a tanti dei recenti misteri maltesi, a cominciare dal riciclaggio di denaro che lega l'isola a un'infinità di società di giochi online, con affari miliardari che hanno spinto non poco l'economia dell'isola. Ma diverse di queste società si sono rivelate essere utilizzate dalle mafie italiane per lavare il denaro sporco. Il movente però potrebbe anche essere un altro: magari una storia contrabbando di petrolio dalla Libia. Oppure, più semplicemente, la vicenda dell'iraniana Pilatus Bank, su cui proprio la cronista stava indagando: il proprietario della banca, Seyed Ali Sadr Hasheminejad, è stato accusato dagli Usa di aver eluso le sanzioni contro l'Iran, e ha qualche settimana fa anche la Bce gli ha ritirato la licenza.
Sta di fatto che proprio giovedì è emerso che il premier Muscat era stato informato già 15 mesi fa dei sospetti su Yorgen Fenech (l'imprenditore che ha tentato la fuga in yacht e che è stato accusato dall'intermediario, graziato per le rivelazioni, di essere il mandante che ha pagato i sicari). Tanto che fu proprio Muscat, bypassando il ministro della Giustizia, a firmare un ordine speciale che consentiva ai servizi segreti di intercettare i telefoni dell'imprenditore. Notizia che per il relatore del Consiglio d'Europa sul caso Caruana, il parlamentare olandese Pieter Omtzigt, "solleva ancora più gravi preoccupazioni", soprattutto perché è emerso che alle riunioni di Muscat con i servizi partecipava il suo capo di gabinetto, Keith Schembri.
Il quale nel frattempo è stato rilasciato su cauzione allo scadere delle 48 ore ammesse per il fermo di polizia, ma subito dopo è stato riarrestato e riportato in cella. Fenech intanto continua a sperare di ottenere la grazia per aver fornito prove che inchioderebbero proprio Schembri come ispiratore dell'omicidio. Ma mentre l'intermediario - il tassista ed usuraio Melvin Theuma - è stato creduto, condonato e venerdì apparirà per la prima volta in Tribunale, ci sarebbero forti perplessità nei confronti dell'imprenditore. Le cui verità non sarebbero confortate da prove inoppugnabili.
I dettagli più forti sull'uccisione di Daphne Caruana Galizia sono invece emersi dalla confessione di Vince Degiorgio, uno dei tre sicari assieme ai fratelli Vince e George Degiorgio, pubblicata in esclusiva da Reuters. L'accordo per il "contratto" (e 30mila euro pagati come acconto), l'idea di tentare il colpo con un fucile di precisione comprato di contrabbando in Italia, l'individuazione della finestra vicina al tavolo da lavoro di Daphne, la scelta poi di passare alla bomba, comprata da gangster maltesi e fornita da mafiosi italiani. Infine i pedinamenti e l'attesa del momento giusto. E una volta compiuta la missione, il "saldo" sarebbe stato pagato dieci giorni dopo.
Niente grazia per Fenech Intanto il primo ministro maltese ha annunciato che non sarà concesso il condono tombale richiesto da Fenech. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri sulla base delle raccomandazioni del ministro della giustizia e del procuratore generale ed al termine di una riunione notturna durata oltre sei ore. Muscat ha reso nota la decisione in una conferenza stampa notturna tenuta attorno alle 3.30.
Liberato Schembri La polizia maltese ha reso noto che nella serata di giovedì è stata decisa la scarcerazione di Schembri, l'ex capo di gabinetto di Muscat che era stato fermato lunedì, non avendo più necessità di continuare gli interrogatori. E' stata rinviata ad altra data la prima udienza in Tribunale dopo la concessione della grazia all'intermediario nonché accusatore di Fenech, il tassista-usuraio Melvin Theuma.