Il capo della diplomazia di Mosca, al Palazzo di Vetro nell'ambito del mese di presidenza russa del Consiglio, ha puntato il dito contro Washington
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Scontro all'Onu, dove il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha presieduto una riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata al "Multilateralismo efficace attraverso la difesa dei principi della Carta delle Nazioni Unite", sparando a zero su Stati Uniti e alleati. Ma si è trovato davanti il fronte compatto degli occidentali. E anche il segretario generale Antonio Guterres, seduto proprio accanto a Lavrov, non ha risparmiato critiche ribadendo che "l'invasione russa dell'Ucraina, in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale, sta causando enormi sofferenze e devastazioni al Paese e al suo popolo".
Lavrov: "Vicini a linea pericolosa più che in Guerra fredda" - Il capo della diplomazia di Mosca, al Palazzo di Vetro nell'ambito del mese di presidenza russa del Consiglio, ha puntato il dito contro Washington, accusandola di voler isolare la Russia e azzoppare la Cina, e definendo la Nato un'alleanza offensiva e non di difesa. "Ancora una volta, come durante la Guerra fredda, siamo giunti a una linea pericolosa, e forse ancora più pericolosa - ha tuonato il ministro di Putin -. Gli Usa e i suoi alleati abbandonano la diplomazia e premono per la soluzione delle controversie sul campo di battaglia".
"Diciamo le cose come stanno, nessuno dà il diritto alla minoranza occidentale di parlare a nome di tutta l'umanità", ha incalzato. Ma se da una parte Lavrov ha sottolineato che gli Stati Uniti sono "sulla strada per distruggere la globalizzazione", dall'altra ha difeso "l'operazione militare speciale" in Ucraina, che serve a "sradicare le minacce alla sicurezza" di Mosca.
Le reazioni - "La Russia ha invaso l'Ucraina e ha colpito il cuore della Carta delle Nazioni Unite. Questa guerra illegale va direttamente contro il nostro principio più sacro, ossia che una guerra di aggressione non è mai accettabile", ha replicato a brutto muso l'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield. Denunciando che Mosca "vuole ridisegnare i confini internazionali con la forza, il che va contro tutto ciò che questa istituzione rappresenta": quello che sta succedendo "non riguarda solo l'Ucraina o l'Europa, ci riguarda tutti, perché oggi è l'Ucraina, domani potrebbe essere un altro Paese".
Thomas-Greenfield ha poi chiesto nuovamente la liberazione di due cittadini americani detenuti in Russia - l'ex marine Paul Whelan e il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich - e di "cessare una volta per tutte questa pratica barbara" di "usare le persone come pedine". Quindi ha invitato nella sala del Consiglio Elizabeth Whelan, sorella dell'ex Marine detenuto dal 2018 e condannato a 16 anni di carcere, chiedendo a Lavrov di "guardarla negli occhi e vedere la sua sofferenza, vedere cosa significa sapere che tuo fratello è rinchiuso in una colonia penale russa semplicemente perché volete usarlo per i vostri fini".
Il fronte occidentale si è presentato in Consiglio di Sicurezza unito contro Mosca, con l'ambasciatore dell'Ue Olof Skoog che poco prima della riunione ha rilasciato una dura dichiarazione a nome dei Paesi membri, tra cui l'Italia: "Organizzando questo incontro, la Russia sta cercando di presentarsi come difensore della Carta Onu e del multilateralismo. Niente può essere più lontano dalla verità. È cinico, sappiamo tutti che mentre Mosca distrugge noi costruiamo. Mentre loro violano, noi proteggiamo. La Carta dell'Onu, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Cig, la Cpi, ovunque si guardi la Russia è disprezzata". "Sostenere l'ordine basato sulle regole, un termine che deliberatamente la Russia travisa - ha continuato Skoog - significa rispettare il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, e garantire che queste regole si applichino a tutti".
Anche la Cina ha difeso i principi della Carta Onu e del diritto internazionale, ma in un assist a Mosca si è scagliata contro le "sanzioni unilaterali, che violano i diritti basilari di donne e bambini, aggravano la situazione umanitaria e causano immensi danni all'armonia e stabilità dell'ordine internazionale". Al centro dell'attenzione al Palazzo di Vetro c'è anche l'accordo sul grano ucraino, di cui Lavrov ha discusso nel bilaterale con Guterres. A poche settimane dalla prevista scadenza del 18 maggio, la Russia ha messo in discussione l'intesa che rischia di non essere rinnovata, a meno che le richieste di Mosca relative alle proprie esportazioni non vengano soddisfatte.