Continuano le esecuzioni degli omosessuali, sangue anche in Libia
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Centinaia di yazidi sono stati uccisi venerdì nel Nord dell'Iraq dagli uomini dell'Isis. Secondo la Bbc le vittime sarebbero almeno 300, 600 secondo i media curdi. I corpi sono stati "ammucchiati in un pozzo". E' un episodio "orrendo e barbaro", ha detto il vicepresidente iracheno Osama al-Nujaifi proprio alla Bbc.
Al momento non è chiaro come siano stati uccisi e perché. Quel che è certo è che un numero alto - ma imprecisato - è stato fatto prigioniero dall'Isis e portato a Mosul, la "capitale" del Califfato. Lo Yazidi Progress Party parla di crimine atroce, a chiede alle forze irachene e curde di fare il possibile per liberare gli yazidi ancora nelle mani dello Stato islamico, per impedire altre uccisioni o forme di schiavismo, anche sessuale, ai danni delle donne della minoranza.
Uccisi soldati a difesa di una raffineria - Intanto continua a scorrere il sangue: non lontano da Mosul, a Baaj, i jihadisti hanno ucciso un ragazzo accusato di essere gay gettandolo dal tetto di un palazzo. Mentre nella battaglia per la strategica raffineria di Baiji, la più importante dell'Iraq, un kamikaze dell'Isis ha fatto strage di soldati iracheni, uccidendone almeno 16. I militari sono sotto assedio da settimane all'interno del gigantesco impianto, in parte già sotto controllo dei miliziani che sono riusciti a tagliare le linee di rifornimento.
Orrore anche in Libia - Ma non è solo l'Iraq a essere insanguinato dalla furia assassina dei jihadisti: tre uomini accusati di omosessualità sono stati uccisi con un colpo di arma da fuoco alla testa a Derna, in Libia. Le foto raccapriccianti delle esecuzioni sono state pubblicate online.