Era stata rapita dai terroristi il 7 ottobre mentre partecipava a un rave party vicino al kibbutz di Reim. Scholz: "La sua uccisione mostra la barbarie di Hamas"
È morta la 22enne tedesca-israeliana Shani Louk, una tra gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. Lo ha annunciato la famiglia della ragazza, come riporta il quotidiano Bild. "Purtroppo abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più in vita", ha detto la madre Ricarda a Rtl. La giovane, tra i partecipanti al rave party vicino al kibbutz di Reim attaccato da Hamas, era stata riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda a bordo di un pick-up. Il presidente israeliano Herzog ha rivelato che la ragazza è stata decapitata.
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Nelle scorse settimane era emerso che la ragazza tedesca fosse ancora viva ma "gravemente ferita" in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva rivolto diversi appelli al governo tedesco nella speranza di ritrovarla.
Olaf Scholz ha definito l'uccisione della giovane tedesca-israeliana un atto che "dimostra tutta la barbarie che sta dietro all'attacco di Hamas". Il cancelliere tedesco ha affermato che per questo il gruppo islamista "dev'essere condotto di fronte alle proprie responsabilità".
Il presidente d'Israele Isaac Herzog in merito alla morte della 22enne ha rivelato a Bild: "È stato trovato il suo cranio. Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia". Solo ora è stato possibile identificare il corpo di Shani, ha spiegato Herzog, aggiungendo che l'identificazione di altri 40 corpi è in sospeso, poiché le persone sono state abusate, bruciate o smembrate nel modo più raccapricciante.
Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007. Il nome “Hamas” è l’acronimo in arabo di “Movimento Islamico di Resistenza”. L’organizzazione è stata fondata nel 1987 con l’intento di liberare con le armi la Palestina “storica”, cioè il territorio coincidente con quello del Mandato britannico. Inoltre, non riconosce la legittimità dello Stato di Israele e, quindi, si oppone fortemente agli accordi di Oslo. Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Canada, l’Egitto e il Giappone la definiscono come un’organizzazione terroristica.
Il 7 ottobre 2023 Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele, entrando nel Paese da Gaza, uccidendo centinaia di civili e prendendo centinaia di ostaggi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha scritto su Facebook di non essere stato avvertito dall’intelligence militare né dallo Shin Bet sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas. L’esercito israeliano ha poi avviato una ritorsione militare, bombardando la Striscia di Gaza.
Secondo Hamas, le vittime nella Striscia sono al momento oltre 8mila dall'inizio della guerra in Medioriente.
Il 20 ottobre Hamas ha liberato i primi due ostaggi: Judith Raanan, 59 anni, e Natalie Raanan, 17 anni, madre e figlia americane. Le due donne erano state sequestrate dai membri di Hamas durante l'attacco a Israele del 7 ottobre. Sono state trasferite attraverso il valico di Rafah in Egitto, dove sono state accolte dalle forze di sicurezza israeliane, e poi portate in una base militare israeliana per essere riunite ai loro parenti. Due giorni dopo, il 23 ottobre, i terroristi hanno rilasciato altri due ostaggi: Nurit Cooper, 79 anni, e Yocheved Lifshitz, 85 anni, entrambe israeliane, catturate il 7 ottobre dalle loro case nel kibbutz di Nir Oz.
Tra gli ostaggi rapiti da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre figuravano anche tre italo-israeliani, tutti morti. Eviatar Moshe Kipnis e Liliach Lea Havron, marito e moglie, e il 29enne Nir Forti.