Il caso aveva scatenato indignazione all'estero e violenze nel Paese. Ora la donna è in attesa di lasciare il Paese
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La Corte Suprema del Pakistan ha assolto Asia Bibi, la donna cristiana che era stata condannata a morte per blasfemia nel 2010 e il cui caso aveva scatenato indignazione all'estero e violenze nel Paese. "Assolta da tutte le accuse", ha detto il giudice Saqib Nisar. Dopo poche ore la donna è stata scarcetata e trasferita in una località segreta per ragioni di sicurezza in attesa di lasciare il Paese. Lo ha reso noto il suo avvocato.
Il verdetto accoglie così il ricorso presentato nel 2015 contro la condanna emessa dall'Alta corte di Lahore (Lhc), che un anno prima aveva confermato la decisione di un tribunale nel novembre 2010. La sentenza è stata accolta con soddisfazione dagli attivisti per i diritti umani e dalla comunità cristiana e soprattutto dalla figlia della donna che ha commentato: "Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre. Finalmente le nostre preghiere sono state ascoltate!". Felice anche il marito di Asia: "È la notizia più bella che potessimo ricevere. E' stato difficilissimo in questi anni stare lontano da mia moglie e saperla in quelle terribili condizioni. Ora finalmente la nostra famiglia si riunirà, anche se purtroppo dubito che potremo rimanere in Pakistan".
Esplode la protesta - Il partito Tlp (Tehreek Labbaik Pakistan), che rappresenta i musulmani sunniti, ha invece organizzato una serie di manifestazioni per protestare, con il supporto di altri partiti di ispirazione islamica, contro l'assoluzione della donna. Una delle principali vie di ingresso a Islamabad è chiusa al traffico e la protesta ha invaso anche il bazar di Aabpara, a poche centinaia di metri dalla zona dove si trovano il Parlamento, la Corte suprema e le ambasciate. Khadim Hussain Rizvi si trova davanti al palazzo dell'assembela provinciale del Punjab, dove diverse persone si stanno unendo alla protesta. Altre manifestazioni sono in corso a Karachi e alcune strade principali sono state bloccate dagli attivisti del Tlp. Molta gente continua ad affluire ai concentramenti.
Il premier: "No alla violenza" - Il primo ministro pachistano, Imran Khan, ha quindi fatto un appello invitando alla calma e chiedendo alla popolazione di tenersi lontana dall'influenza degli estremisti islamici. Khan ha detto che un piccolo segmento della società è contro la sentenza e sta creando disordini che potrebbero danneggiare il Paese. "Non permettete loro di istigarvi alla violenza", ha scandito Khan.
La vicenda - Asia Bibi era stata arrestata nel 2009 dalla polizia nel suo villaggio di Ittanwali, nella provincia del Punjab, in seguito alla denuncia di altre donne di fede musulmana per blasfemia dopo un presunto reato contro il profeta Maometto durante una discussione.