L’animale è in isolamento dalla fine degli anni '80, quando aveva aggredito e ucciso un impiegato delle pulizie dello zoo di Islamabad
È in catene da 28 anni, rinchiuso all'interno di una casupola nello zoo di Islamabad. E ora starebbe impazzendo. L'elefante indiano Kaavan non starebbe più reggendo il peso della situazione. E il suo continuo dondolare la testa, da destra a sinistra e da sinistra a destra, ne sarebbe un segno evidente. Se, da un lato, gli etologi hanno ipotizzato un “disagio mentale”, gli animalisti, dal canto loro, hanno già lanciato l'allarme.
Help free Kaavan the chained elephant from 28 yrs of solitary confinement in Pakistan zoo https://t.co/fu8kUlO2KO pic.twitter.com/XdVIczjfIT
— Compassion 4 Animals (@AmyRoseKathryn) 29 Agosto 2015
@rickygervais On ElephantDay Kaavan will be chained confinement 28 years. Help #FreeKaavan https://t.co/O92WwV31Yx pic.twitter.com/xlFwOk9niy
— Pu Waugh (@JusticeForWild) 10 Settembre 2015
La petizione - A denunciare per prima la condizione di maltrattamento, una turista americana di origini pakistane. Che, dopo aver visitato lo zoo e constatato l'evidente stato di stress di Kaavan, ha lanciato una petizione su Change.org per togliere le catene all'animale e garantirgli una vita migliore.
Il perché delle catene - L'elefante è incatenato dalla fine degli anni '80, quando aveva aggredito e ucciso un impiegato delle pulizie dello zoo. Poi, con la morte della compagna Saheli nel maggio 2012, la situazione sarebbe addirittura peggiorata. E avrebbe “obbligato” la direzione a inasprire le misure di sorveglianza nei confronti dell'animale, per impedirgli di aggredire i turisti.
La richiesta della libertà definitiva - Ma le associazioni animaliste non ci stanno. E attraverso la petizione online puntano a liberare definitivamente l'elefante dallo zoo per fargli vivere il resto della vita in una riserva naturale, insieme con i rappresentanti della sua specie.