L'attacco mentre legali e giornalisti erano riuniti sul posto per manifestare contro l'uccisione del presidente dell'ordine degli avvocati provinciale, Bilal Anwar Kasi
Decine di persone (63 secondo alcune fonti, 93 per altre) sono rimaste uccise in un attentato suicida compiuto all'interno di un ospedale di Quetta, in Pakistan. I feriti, molti dei quali in gravi condizioni, sono duecento. Secondo gli artificieri, l'attacco sarebbe stato compiuto da un kamikaze con addosso circa 10 chilogrammi di esplosivo. Sono state usate anche biglie di metallo per provocare più vittime. L'Isis ha rivendicato l'attacco.
Sul posto, riferisce Ary News, sono state trovate due gambe, che gli inquirenti ritengono fossero quelle del kamikaze. Tra i morti ci sono anche 25 avvocati e 2 giornalisti. Lo ha riferito un responsabile dell'amministrazione di Quetta, Daud Khilji.
L'esplosione è avvenuta proprio mentre avvocati e giornalisti si erano riuniti davanti all'ospedale per protestare contro l'uccisione del presidente dell'ordine degli avvocati provinciale, Bilal Anwar Kasi. Buona parte della vittime sono dunque partecipanti della manifestazione. Il legale era stato assassinato lunedì mattina da sconosciuti armati mentre usciva di casa.
Dopo la deflagrazione, alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco all'interno della struttura prendendo di mira i giornalisti e gli avvocati riuniti sul posto.