"Paga di più essere amici nella vittoria e nella gloria, nel successo e nell'applauso; è più facile stare vicino a chi è considerato popolare e vincente", ha detto Francesco
Da Panama, dove ha officiato la Via Crucis per la Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco è tornato ad affrontare il tema immigrazione. "Vogliamo essere Chiesa che favorisce una cultura capace di accogliere, proteggere, promuovere e integrare - ha detto -; che non stigmatizza e meno ancora generalizza con la più assurda e irresponsabile condanna di identificare ogni migrante come portatore di male sociale".
"Dio cammina e soffre in tanti volti che soffrono per l'indifferenza soddisfatta e anestetizzante della nostra società che consuma e si consuma, che ignora e si ignora nel dolore dei suoi fratelli. Anche noi tuoi amici, o Signore, ci lasciamo prendere dall'apatia e dall'immobilismo. Non poche volte il conformismo ci ha sconfitto e paralizzato", ha aggiunto il Pontefice nell'omelia.
"E' stato difficile riconoscerti nel fratello che soffre: abbiamo distolto lo sguardo, per non vedere; ci siamo rifugiati nel rumore, per non sentire; ci siamo tappati la bocca, per non gridare. Sempre la stessa tentazione. E' più facile e 'paga di più' essere amici nella vittoria e nella gloria, nel successo e nell'applauso; è più facile stare vicino a chi è considerato popolare e vincente", ha concluso Francesco.