LA LISTA SI ALLUNGA

Panama Papers, spuntano nuovi nomi: da Strauss-Kahn a Rosberg

Si allunga la lista dei presunti titolari di conti in paradisi fiscali. Tra gli altri anche il Nobel per la Letteratura Vargas Llosa

07 Apr 2016 - 12:38

Economia, letteratura, Formula 1, spettacolo: non c'è settore non coinvolto nei "Panama Papers", i documenti relativi a società offshore trafugati dallo studio Mossack Fonseca. La lista dei presunti titolari delle suddette società si allunga e i nomi che circolano sono di primo piano: dall'ex direttore dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, al pilota di Formula 1 Nico Rosberg; dal premio Nobel Mario Vargas Llosa al papà di X-Factor, Simon Cowell.

La presenza all'interno delle liste non significa automaticamente evasione fiscale. E i legali dei coinvolti si affrettano a spiegare le ragioni di quei conti. "La Ambitious Group Ltd di Rosberg serve per operare a livello internazionale, non certo per evadere le tasse", spiega ad esempio il legale di Rosberg, Christian Schertz.

Saranno le magistrature a chiarire le nubi ma intanto le rivelazioni sui Vip coinvolti non si fermano. Nelle liste figurerebbero i nomi di Mark Thatcher, figlio dell'ex primo ministro britannico Margaret; dell'ex moglie di Paul McCartney, Heather Mills; di Paul Burrell, ex maggiordomo di Lady Diana. E ancora, passando al grande schermo, gli eredi del regista Stanley Kubrick.

Cina, nella lista anche i famigliari di Mao - Il caso si allarga, con inaspettati risvolti, anche in Cina: occhi puntati sui familiari di 8 leader di primo piano del partito comunista cinese. Tra questi anche il cognato del presidente, Xi Jinping. Ma a sorprendere è soprattutto la presenza nelle liste dei familiari di Mao Zedong, fondatore della Repubblica popolare cinese. Gli eredi del rivoluzionario comunista avrebbero aperto società offshore in paradisi fiscali alle isole Vergini britanniche. Secondo quanto trapela, Chen Dongsheng, marito di una delle nipoti di Mao, era proprietario della Keen Best International Limited, società con sede nell'arcipelago dei Caraibi.

Quasi un terzo delle società offshore al centro dello scandalo provengono da Hong Kong e dalla Cina. Si tratta di più di 16.300 compagnie, il 29% del totale a livello mondiale, secondo l'International Consortium of Investigative Journalists che ha coordinato l'inchiesta giornalistica.

Zanetti: "Senza Voluntary scattano accertamenti" - "Chi fosse stato a Panama per nascondere patrimoni e non abbia mai fatto il monitoraggio fiscale né la Voluntary disclosure, sarà sottoposto ad accertamenti. Le sanzioni sono molto pesanti. Ed è bene che sia così". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Enrico Zanetti, parlando dello scandalo.

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