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Si aggrava la crisi a Panama, con blocchi stradali che hanno impedito l'arrivo di cibo nella capitale, tentativi di saccheggio e la mancanza di un accordo tra il governo e i manifestanti che denunciano l'alto costo della vita. Dopo oltre due settimane di proteste, secondo la Chiesa cattolica (che funge da mediatore), finora le parti hanno concordato di discutere otto punti, tra cui la riduzione o il congelamento dei prezzi dei generi alimentari di base, del carburante, dell'energia, dei farmaci, l'investimento del 6% del Pil nell'istruzione pubblica, il futuro del sistema sanitario pubblico e le misure contro la corruzione.