da padre Georg a monsignor Muller

Papa Francesco, ecco chi lo ha attaccato in questi anni (anche dentro la Chiesa)

Le sue aperture, le sue idee innovative e il pugno duro contro i preti che sbagliavano non piacevano a tutti: Papa Francesco ha trovato diversi "detrattori", spesso porporati. La sua risposta? Una sola, per tutti loro

21 Apr 2025 - 10:40
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Non è stata una strada in discesa quella del pontificato di Francesco. Anzi la via è stata lastricata di ostacoli, resistenze e accuse mosse anche da dentro la Chiesa. Qualcuno sostiene addirittura che le difficoltà maggiori le abbia incrociate dentro le mura vaticane. Si vocifera di cardinali, uomini della Curia, preti ma anche laici. Ad unirli l'ostilità ai temi affrontati da Bergoglio, argomenti  spesso nuovi, duri e divisivi, come le sue prese di posizione.

Nomi influenti che spesso hanno addirittura chiesto le dimissioni del pontefice. Perché la Chiesa di Bergoglio, quella degli ultimi ("poveri e stranieri sono i primi a incontrare Dio") costruita da Francesco lasciava, ad esempio, fuori dal tempio "il chiacchiericcio". Questa veniva definita "un'arma letale che uccide l'amore, uccide la società, uccide la fratellanza", ma "spalanca(va) la porta a tutti", divorziati risposati e conviventi inclusi. Quanto ai gay e ai pedofili poi...

Papa Francesco, i suoi 10 anni di Pontificato

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Di traverso si sono messi i cardinali dei Dubia, porporati fra i più tradizionalisti della Chiesa. Nel mirino avevano messo le aperture ai divorziati risposati, all'accesso alla comunione per chi vive nell'irregolarità, non per propria colpa. 

Magistero, parole e gesti sempre passati sotto la lente dall'interno. Quanto a preti e religiosi condannati per pedofilia, infatti, papa Francesco aveva garantito che "non avrebbero mai avuto la grazia". La scomunica estesa a tutte le mafie, non solo quelle italiane. "Convertitevi" fu il gridò che lanciò a inizio mandato, nel segno di quanto urlò Giovanni Paolo II.

Mentre sul tema omosessualità si è passati nel tempo dal "chi sono io per giudicare" a un più recente e sorprendente uscita (a porte chiuse, ma tranchant): "C'è troppa frociaggine" contro la presenza di gay nei seminari.

Agli antipodi di Bergoglio c'erano anche nomi e cognomi. In primis padre Georg, segretario particolare di papa Ratzinger, che pubblicò un libro al vetriolo verso Francesco. Ganswein lo accusò di averlo messo da parte e di aver spezzato il cuore di Benedetto quando Bergoglio introdusse le restrizioni per la celebrazione della messa in latino. Alla fine il Papa venuto dall'Argentina nominò Georg nunzio apostolico in Lituania.

Avversario fu pure l'arcivescovo Carlo Maria Viganò: l'ex Nunzio del Vaticano negli Stati Uniti fu scomunicato e accusato di scisma. Viganò chiese un passo indietro di Bergoglio perché - a suo dire - avrebbe coperto la condotta del cardinale Theodor McCarrick, al centro di un caso di molestie. Peccato che la vicenda fu trattata in prima persona da Bergoglio. Nella lista degli "ostili" anche  il cardinale Muller, che, dopo essere stato pensionato dall'ex Sant'Uffizio, accusò addirittura il Papa di malgoverno, parlando di un cerchio magico a Santa Marta che mal lo consigliava.

Eppure davanti alle critiche, anche le più aspre ma che fossero esplicite e mai alle spalle, papa Francesco è sempre andato dritto per la sua strada. "Io seguo semplicemente il Vangelo", era la sua risposta, anche dinanzi ad attacchi molto duri, come l'essere tacciato di illegittimità, satanismo, massoneria e comunismo.

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