La musica è la compagna di vita di Colette Maze da un secolo. E' grazie a lei se si è emancipata dalla sua famiglia e ha vissuto così a lungo
A Parigi, non lontano dalla Tour Eiffel, vive una pianista innamorata di Debussy. Suona cinque ore al giorno e ha da poco inciso il suo quarto album per omaggiare il celebre compositore francese. Forse, è così legata a lui perché l'anno in cui è morto, il 1918, lei si avvicinava ai tasti bianchi e neri per la prima volta. Sì perché Colette Maze, la musicista, ha 104 anni e suona vari tipi di pianoforte da quasi un secolo.
Debussy, il compagno di una vita "Bach è una cattedrale, Chopin lo struggimento dell'anima, ma Debussy è colori", spiega Maze al Corriere della Sera. "E così intendo la vita. Vedo la luce del sole e mi sento meglio". E proprio uno dei più famosi compositori francesi l'ha accompagnata durante un secolo di musica al pianoforte. Inizia a suonare quando è ancora molto piccola, a quattro anni, e oggi a 104 non ha nessuna intenzione di smettere. Anzi, ha inciso il suo quarto disco e l'omaggio è di nuovo al suo musicista preferito.
Storia di un'emancipazione Maze veniva da una famiglia dell'alta borghesia parigina. Il suo compito era trovarsi un buon partito e badare a casa e figli. Per questa ragione le viene permesso di suonare sin dai primi anni: "Mamma era piuttosto fredda. Appoggiò la mia passione perché allora le ragazze dovevano coltivare le arti per essere buone spose". Solo che lei non ha in mente l'abito bianco, per niente: "Avevano provato a presentarmi figli di banchieri, ma ero interessata solo al piano". Non solo, Maze voleva essere libera, troppo forse, secondo i suoi genitori. Nel 1949, quando rimane incinta di un uomo che la lascia poco dopo, viene ripudiata dalla famiglia e inizia a dare lezione di piano per mantenersi. Poi, arriva anche l'amore: "Nel 1960 mi sono sposata con un violoncellista, aveva 40 anni più di me e morì 14 anni dopo".
La musica non l'ha mai abbandonata Ora Maze è sola. Vivere fino a 104 anni significa anche dove dire addio a marito e amici che se ne sono andati prima. Ma le restano i suoi strumenti: una celesta, uno Steinway a coda, un Pleyel e infine un pianoforte verticale. "Mi alzo alle 8, faccio yoga prima di mettermi a suonare per cinque ora al giorno". Ha avuto la possibilità di studiare con un insegnante d'eccezione: un allievo di un allievo di Chopin. Ma i nomi altisonanti non sono poi così importanti per lei: "La musica è natura, è acqua, pioggia, un tramonto. Bisogna far emergere l'energia che ognuno ha dentro di sé". Ma non sono solo le note il segreto della sua lunga vita: "Sono arrivata a questa età grazie al pianoforte e alla mia trilogia sull'alimentazione: vino, formaggio e cioccolato".