"Si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa", ha detto il creatore dopo le numerose critiche ricevute. L'organizzazione dei Giochi: "Se qualcuno si è sentito offeso ci scusiamo". Ma "all'86% dei francesi è piaciuta"
"Non era l'Ultima Cena la mia ispirazione" per la scena con le drag queen nella cerimonia di apertura dei Giochi olimpici. In merito alle polemiche sulla sequenza criticata dai vescovi cattolici e dalla destra, il creatore dello show Thomas Jolly ha chiarito, in un'intervista a Bfm Tv: "Credo fosse abbastanza evidente che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume. L'idea era una grande festa pagana, legata agli dei dell'Olimpo. Olimpo, Olimpo, spirito olimpico". L'organizzazione dei Giochi: "Se qualcuno si è sentito offeso ci scusiamo". Nonostante le polemiche, secondo un sondaggio Harris Interactive citato dal comitato organizzatore e riportato dal Corriere della Sera, per circa l'86% dei francesi la cerimonia è stata "un successo".
L'organizzazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha espresso le sue scuse "se qualcuno si è sentito offeso" per le sequenze diffuse nel corso della cerimonia di apertura. Dopo che Thomas Jolly ha spiegato di "non essersi ispirato all'Ultima Cena" per una delle scene che ha fatto più discutere, Anne Descamps, direttrice della Comunicazione di Parigi 2024 ha precisato: "Ovviamente la nostra intenzione non era di mancare di rispetto a un gruppo religioso, qualunque esso sia. Al contrario, la nostra intenzione era mostrare tolleranza e comunione. Se qualcuno è stato offeso, noi ce ne scusiamo".
Prima delle precisazioni, critiche erano arrivate anche dall'Italia. "L'Ultima Cena di Leonardo è una delle più alte espressioni dell'arte e rappresentazione di un atto evangelico, caro a milioni di cristiani. Dileggiarla non è libertà ma semplice volgarità. François René de Chateaubriand si starà rivoltando nella tomba", aveva scritto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano su X.
"La controversa decisione di presentare drag queen che hanno riproposto l'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci si inserisce in un tentativo maldestro di forzare il tema dell'inclusività, senza tenere conto della sensibilità religiosa di miliardi di persone. Ci si chiede quale sia stato il messaggio che si intendeva comunicare attraverso un gesto così provocatorio: l'inclusività, per quanto fondamentale, deve sempre andare di pari passo con il rispetto e la comprensione. Offendere sentimenti religiosi profondi in nome di una presunta apertura mentale non solo tradisce i presunti valori espressi nel celebre motto 'liberté, égalité, fraternité', ma minaccia di sminuire lo spirito dei Giochi olimpici, che dovrebbero essere una celebrazione di unità e diversità, piuttosto che un'occasione per generare divisioni e conflitti", aveva sottolineato mons. Doriano Vincenzo De Luca, prelato della Chiesa di Napoli.
L'europarlamentare Roberto Vannacci aveva parlato di "sberleffo della fede e della cristianità". Sull'argomento era intervenuto anche il quotidiano Avvenire. "Dopo aver seguito le lunghe, stucchevoli e ripetitive esibizioni del plotone di danzatori 'non binari' o presunti tali, sul pontile della Senna, migliaia di persone si sono sentite profondamente a disagio. Se l'obiettivo della serata era quello di mostrare, insieme alla grandeur della Francia, la sua capacità di accoglienza, tolleranza, inclusione, integrazione, il fallimento è stato totale. Anzi, peggio. Perché l'esagerazione, l'oltranzismo ossessivo, la cifra scontata del macchiettismo circense non servono affatto per integrare le diversità ma piuttosto per farne oggetto di caricatura e di nuova emarginazione".
"La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, attesa con grande entusiasmo e concepita per celebrare la grandezza della Francia e l'unità del movimento olimpico, si è trasformata in un caos chiassoso, confusionario e autocelebrativo. Quella che doveva essere una solenne celebrazione della cultura francese ha preso una piega inaspettatamente negativa, divenendo una sfilata di errori banali, accompagnata da ideologismi triti e scontati". È quanto aveva detto l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervistato da Il Giornale. I vescovi francesi, aveva spiegato, "sottolineano quanto sia importante oggi attraverso i valori sportivi e quelli olimpici promuovere nel mondo intero la fraternità nel rispetto di tutti. Questo alto ideale è stato infangato da una blasfema derisione di uno dei momenti più santi del cristianesimo". I valori olimpici e sportivi, aveva aggiunto, "non hanno bisogno di essere sostenuti da tali scene certamente non rispettose".
Critiche erano arrivate anche da parte della destra. "Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi", aveva scritto sui social il vicepremier Matteo Salvini. Il centrodestra - dalla Lega a Fdi fino a Fi - era sceso in campo compatto a difesa dei valori cristiani e contro i cugini d'oltralpe. Il premier ungherese Viktor Orban, da una trasferta in Transilvania, aveva parlato di "vuoto morale dell'Occidente", mentre il leader dell'ultradestra olandese Geert Wilders aveva detto: "Il cristianesimo viene deriso, mentre se pubblico vignette su Maometto a sinistra si grida alla blasfemia".
Di "tramonto dell'Occidente" e performance inaugurale "miseramente relegata a blasfemo avanspettacolo" aveva parlato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. "Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?", aveva twittato ironico Nicola Procaccini, co-capogruppo di Ecr a Bruxelles, mentre Maddalena Morgante, responsabile Famiglia e Valori non negoziabili del partito aveva parlato di uno show "blasfemo, divisivo, inutile e provocatorio" e di "offesa pubblica alla fede dei cristiani di tutto il mondo con una parodia dell'Ultima Cena in chiave Lbtq+".
"Uno spettacolo 'international style', molto discutibile e ben poco inclusivo: se il direttore artistico Thomas Jolly voleva che ciascuno si sentisse rappresentato, il risultato è stato l'opposto: tanti, troppi si sono sentiti emarginati e soprattutto non rispettati nelle diverse sensibilità", aveva scritto sulla sua pagina Facebook Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia.