Difesa, il budget per eserciti e armamenti
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Via libera con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti al testo sul Libro Bianco sul futuro della difesa europea. Il Pd si divide sul voto. Schlein: "Restiamo critici"
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Via libera dal Parlamento europeo con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti al testo sul Libro Bianco sul futuro della difesa europea che invita l'Ue ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza, chiede che le risposte ai rischi esterni siano "simili a quelle in tempo di guerra" e "accoglie con favore il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione" Ursula von der Leyen.
Il Parlamento europeo ha inoltre respinto la proposta di Fratelli d'Italia per cambiare il nome al piano di riarmo proposto dalla Commissione europea. L'emendamento bocciato recitava: il Parlamento europeo "accoglie con favore il piano "ReArm Europe" in cinque punti proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione; sottolinea che il nome "ReArm Europe" rischia di essere fuorviante e troppo limitante per un piano che mira ad affrontare il rafforzamento della difesa europea in tutti i settori e gli ambiti, il che è essenziale per garantire la sicurezza dei nostri cittadini; chiede, a tal fine, che il piano sia rinominato 'Defend Europe".
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"Prima di riarmare l'Europa, riarmo l'Italia, l'Esercito e la Marina italiana, i carabinieri e l'aviazione, facendo lavorare aziende italiane, non voglio arricchire altri Paesi". A dirlo, durante un'intervista sul palco nell'ambito del Salone LetExpo Alis, il Ministro alle infrastrutture Matteo Salvini. "Quando l'altra sera in televisione ho visto Romano Prodi - ha concluso - che ha detto che 'è utile e giusto l'esercito comune europeo ho avuto la controprova di cosa non serve al nostro Paese".
L'eurogruppo Pd si è diviso a metà nel voto sulla risoluzione dell'Europarlamento sul riarmo dell'Europa come proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: 11 europarlamentari dem si sono astenuti e 10 hanno votato a favore. Hanno detto sì Bonaccini, Decaro, Giorgio Gori,Gualmini,Lupo, Maran,Moretti, Picierno,Tinagli, Topo. Si sono astenuti Zingaretti, Corrado, Zan, Benifei, Nardella, Ricci, Ruotolo, Laureti, Strada, Tarquinio e Lucia Annunziata che ha corretto in astensione un voto per errore risultato a favore.
"All'Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati", afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, chiarendo che "questa è e resta la posizione del Pd". Poi spiega: "Oggi al Parlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con moti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano RearmEU proposto da Ursula von der Leyen, cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato".
In Parlamento europeo il M5s non ha votato a favore del riarmo. Lo ha sottolineato il presidente Giuseppe Conte, spiegando: "Pochi minuti fa in Parlamento europeo è stata votata una risoluzione a favore del folle Piano di Riarmo da 800 miliardi di euro voluto da Von der Leyen e Giorgia Meloni. Il Movimento 5 Stelle ha votato no, in piena coerenza, in modo granitico e compatto". "Purtroppo la maggioranza degli europarlamentari italiani ha sostenuto questa pazzia collettiva col proprio voto. Fratelli d'Italia ha proposto furbescamente di cambiargli nome per far sparire la parola 'armi' dal titolo: ovviamente la proposta non è passata, e comunque i cittadini non sono stupidi. Meloni e soci hanno condannano l'Italia a tagli e vincoli su sanità, buste paga, imprese e carovita mentre consegnano montagne di miliardi senza i limiti di spesa europei all'industria militare. Peraltro senza uno straccio di progetto di difesa comune", ha concluso.