Luigi Giacomo Passeri, un 31enne abruzzese, è detenuto in Egitto con l'accusa di detenzione e traffico di stupefacenti. Secondo i familiari avrebbe subito maltrattamenti e si troverebbe in condizioni precarie
Luigi Giacomo Passeri © Facebook
Un italiano da quasi un anno è detenuto in una cella a Il Cairo, dove sarebbe stato torturato, lasciato in uno "stato d'abbandono e senza cure" dopo un intervento chirurgico. Si tratta di Luigi Giacomo Passeri, un 31enne abruzzese di Pescara. A denunciare la difficile condizione nel carcere egiziano è il vicecapogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, che chiede un intervento urgente al governo parlando di "un nuovo caso Regeni" e presentando un'interrogazione parlamentare.
"Non vogliamo neppure altri casi Salis - dice ancora Grimaldi - . Nessun accordo energetico può giustificare forme di indolenza. L'ambasciata italiana in Egitto deve garantire assistenza e supporto e muoversi perché si svolga un equo e giusto processo in tempi celeri. Il governo si mobiliti per riportare Luigi in Italia".
La storia del 31enne è emersa qualche settimana fa, quando Andrea, uno dei fratelli del detenuto, ha parlato ai media abruzzesi. "Mi è stato riferito dall'avvocato egiziano che Luigi è stato arrestato il 23 agosto 2023 ed è accusato di possesso di piccole dosi di stupefacenti con intenzione di spaccio. Questo è scritto in arabo nelle carte della polizia in nostro possesso - ha raccontato il fratello -. Noi sappiamo solo che dall'agosto dell'anno scorso non abbiamo più notizie dirette di Luigi e non lo abbiamo incontrato, né ci abbiamo parlato al telefono. Abbiamo ricevuto solo due lettere che ci hanno allarmato non poco sulle sue condizioni".
Il giovane abruzzese, con papà italiano e mamma della Sierra Leone, da tempo risiedeva a Londra. Il suo "incubo", così lo ha definito lui stesso in una lettera alla famiglia, sarebbe iniziato circa un anno fa. Da lì la denuncia pubblica dei maltrattamenti e delle condizioni precarie in cui l'uomo si troverebbe. Le sue parole, secondo i familiari, dimostrano "un peggioramento delle sue condizioni psicologiche e il rischio di atti di autolesionismo", dice il fratello.
Per le autorità egiziane, Passeri farebbe parte di una rete di spaccio di stupefacenti venduti sul mercato locale. È accusato di detenzione e traffico di droga. L'ambasciata italiana al Cairo sin dall'inizio ha seguito il caso, in stretto coordinamento con la Farnesina. In questo quadro ha assicurato diverse visite consolari e mantenuto costanti contatti con i familiari e i legali.
Sempre per bocca del fratello, si apprende che la seconda udienza del processo sarebbe avvenuta tre mesi fa. A settembre dovrebbe essere convocata la terza udienza e quindi le autorità emetteranno una sentenza. "Un altro mio fratello, a Roma, ha chiesto il permesso all'ambasciata egiziana di poter vedere Luigi, ma l'ok non è ancora arrivato - prosegue Andrea -. A me risulta che sia incensurato, e secondo il nostro avvocato in Egitto la sentenza dovrebbe essere positiva per Luigi. Ma è quasi un anno che abbiamo scarse notizie su di lui e quindi siamo preoccupati". Da qui l'interrogazione presentata da Avs.
La vicenda di Passeri rimanda inevitabilmente al caso di Ilaria Salis, arrestata l'11 febbraio 2023 a Budapest con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti. Le immagini della 39enne, arrivata in tribunale con le mani e i piedi legati il 29 gennaio, giorno dell'inizio del processo, hanno suscitato parecchio clamore. La maestra, eletta alle elezioni europee del 2024 in Italia tra le fila di Alleanza Verdi e Sinistra, ha ottenuto la liberazione e l'immunità parlamentare il 24 giugno 2024.