"Nessuna trattativa sottobanco, siamo persone serie", ha affermato il ministro degli Esteri
© Ansa
Dopo la grazia a Patrick Zaki il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sottolinea il ruolo decisivo del nostro Paese. "L'Italia, la nostra diplomazia hanno avuto un ruolo determinante, insieme alla nostra intelligence - ha detto in un intervento radiofonico -, come ha detto anche il presidente del Consiglio ci siamo mossi fin dall'inizio per cercare di ottenere la grazia per Zaki. Ho ribadito più volte al presidente Al Sisi la necessità di liberare questo giovane ricercatore. Ricordo sempre di essere stato ottimista". "È stato un lavoro corale - ha proseguito il vicepresidente del Consiglio - e alla fine il presidente egiziano ha deciso di concedere la grazia. È una bella notizia per tutti".
"Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore che rischiava di stare ancora un po' di tempo in carcere. Noi siamo riusciti a ottenere questo risultato. Poi si può dire ciò che si vuole. Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo", precisa Tajani su un presunto baratto tra la liberazione di Patrick Zaki e il caso Regeni. Per quanto riguarda il dottorando ucciso, ha aggiunto, "continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni".