Il suo "è un coraggio cristiano che non teme la Croce, non ha paura di essere umiliato di fronte alla tremenda realtà del peccato", scrive il Pontefice, aggiungendo: la politica dello struzzo non porta a nulla
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Papa Francesco ha respinto le dimissioni presentate dal cardinale di Monaco Reinhard Marx, che aveva criticato la Chiesa e il suo atteggiamento sulla piaga della pedofilia, chiedendo al Santo Padre di intervenire. "Questa è la mia risposta, caro fratello - gli scrive Bergoglio in una lettera -. Continua come tu proponi ma come Arcivescovo di Monaco e Frisinga. Con affetto fraterno".
"Prima di tutto, grazie per il suo coraggio. E' un coraggio cristiano che non teme la Croce, non ha paura di essere umiliato di fronte alla tremenda realtà del peccato", scrive il Pontefice. "Questo è ciò c e fece il Signore (Fil 2,5-8). E' una grazia che il Signore ti ha dato e vedo che tu vuoi prenderla e custodirla perché porti frutto. Grazie".
Nella lettera scritta in spagnolo, il Papa scrive: "Mi dici che stai attraversando un momento di crisi e non solo tu ma anche la Chiesa in Germania lo sta vivendo. Tutta la Chiesa è in crisi per il problema degli abusi; di più ancora, la Chiesa oggi non può fare un passo avanti senza farsi carico di questa crisi".
Secondo il Pontefice, "la politica dello struzzo no, non porta a nulla, e la crisi va assunta dalla nostra fede pasquale". "I sociologismi, gli psicologismi sono inutili - prosegue -. Assumere che la crisi, personalmente e come comunità, sia l'unico modo fruttuoso perche' da una crisi non esce da soli ma in comunità e dobbiamo anche tenere conto che da una crisi si esce migliori o peggiori, ma mai uguali".
"Sono d'accordo con te nel definire una catastrofe la triste storia degli abusi sessuali e il modo di affrontarla che la Chiesa ha preso fino a poco tempo fa", aggiunge Francesco. "Dobbiamo farci carico della storia, sia personalmente che come comunità. Non si può restare indifferenti di fronte a questo crimine - aggiunge -. Assumerlo significa mettersi in crisi. Non tutti vogliono accettare questa realtà, ma è l'unico modo, perché fare 'risoluzioni' di cambiare vita senza 'mettere la carne alla brace' non porta a nulla".
"Pertanto, a mio avviso - spiega il Papa -, ogni Vescovo della Chiesa deve assumerlo e chiedersi: 'cosa devo fare davanti a questa catastrofe?'. Il 'mea culpa' di fronte a tanti errori storici del passato lo abbiamo fatto più di una volta di fronte a molte situazioni, anche se personalmente non abbiamo partecipato a quel frangente storico. E questo stesso atteggiamento è quello che ci viene chiesto oggi. Ci viene chiesto di riformare, cosa che - in questo caso - non consiste di parole ma di atteggiamenti che abbiano il coraggio di mettersi in crisi, di assumere la realtà qualunque ne sia la conseguenza".