Penelope, la moglie del candidato di destra, è accusata di aver ricevuto compensi per lavori parlamentari mai svolti
Arriva una dura replica dall'Eliseo al candidato della destra Francois Fillon, che ha accusato il potere di un "colpo di Stato istituzionale" contro di lui attraverso il "Penelopegate". "Sono accuse inaccettabili - è la replica -. L'unico potere è quello della giustizia". La candidatura di Fillon è stata infatti subito oscurata dalle accuse alla moglie Penelope che, sembra, avrebbe ricevuto compensi per lavori parlamentari mai svolti.
"Accuse inaccettabili - ha ribadito il portavoce del governo, Stephane Le Foll -. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità, i francesi s'aspettano semplicemente verità e trasparenza".
Per il candidato della desta "questa storia non viene dalle nostre file, al contrario di quanto dicono le voci, ma viene dal potere, che non può vincere il dibattito democratico e quindi ha deciso di spostarsi su di un altro terreno" Fillon ha inoltre chiesto ai sostenitori e agli alleati di "attendere l'esito delle indagini preliminari, e di arrivare a delle conclusioni dopo di esse".
Penelopegate - Oltre alla moglie Penelope, Fillon avrebbe assunto come assistenti parlamentari anche due dei suoi figli. A sostenerlo è sempre il settimanale francese Le Canard Enchaîné. Secondo il giornale satirico, la moglie Penelope, sospettata di impieghi fittizi, ha intascato in totale più di 900mila euro, come "assistente parlamentare" e come collaboratrice di una rivista letteraria. Dopo aver denunciato la somma di "500mila euro netti" la settimana scorsa, Le Canard situa ormai a 831.440 euro netti la somma percepita da Penelope Fillon come assistente parlamentare del marito prima e del suo supplente Marc Joulaud poi, nei periodi fra 1988 e 1990, 1998 e 2007 e 2012 e 2013.
La moglie del candidato neogollista ha anche guadagnato circa 100.000 euro per una collaborazione per la "Revue des deux mondes", la celebre storica rivista letteraria francese di proprietà di un amico di famiglia nel 2012-2013. La magistratura ha aperto una inchiesta preliminare per cercare di stabilire se Penelope abbia realmente lavorato: testimoni affermano il contrario.