Tre bombe a guida GPS hanno raso al suolo un edificio dal quale un comandante delle milizie dello Stato islamico stava postando: potrebbe aver dimenticato di disabilitare la localizzazione
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I social network, dei quali l'Isis si è servito in lungo e in largo per propagandare la propria ideologia, a volte diventa un'arma a doppio taglio per i jihadisti: basta infatti un piccolo errore e i droni americani sono pronti a colpire. E' successo, secondo quanto ha raccontato un ufficiale americano, proprio all'inizio della settimana: gli analisti usa hanno individuato da dov'era partito il post e hanno raso al suolo un covo di miliziani.
Il generale Hawk Carlisle dell'Air Force, secondo quanto riporta l'australiano News.com.au, durante un pranzo di lavoro ha raccontato che l'intelligence Usa monitora costantemente i social, e all'inizio della settimana ha individuato un comandante dell'Isis che stava postando su un social (ma l'ufficiale non ha rivelato quale) vantandosi delle capacità di comando e controllo dello Stato islamico.
Probabilmente, però, il jihadista ha prestato poca attenzione a quel che stava facendo, perché 22 ore più tardi tre bombe a guida GPS hanno raso al suolo l'edificio dal quale il miliziano aveva postato (e stava ancora postando) sui social network. Le autorità americane, ovviamente, non hanno rivelato come sia stato possibile identificare con certezza il luogo dal quale i post erano stati spediti, ma è facile immaginare che il comandante dell'Isis possa aver dimenticato, ad esempio, di disabilitare la localizzazione automatica prima di scrivere, dando involontariamente le proprie coordinate proprio ai militare Usa; oppure che una fotografia abbia messo in risalto un dettaglio che ha consentito agli analisti di ricavare la località. Sta di fatto che un semplice post su un social ha consentito agli americani di condurre un bombardamento mirato e di eliminare un commando jihadista.