La premier danese parla di "atti deliberati". La Svezia apre un'inchiesta per sabotaggio. Von der Leyen: "Se stop è deliberato, risposta Ue sarà forte"
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Le perdite di gas dalle condutture dei gasdotti russi Nord Stream 1 e Nord Stream 2 denunciate negli ultimi giorni dalle autorità marittime di Svezia e Danimarca potrebbero essere il risultato di "sabotaggi" condotti con sottomarini o squadre di sottomarini d'assalto. L'ipotesi è stata avanzata dal quotidiano tedesco "Tagesspiegel", che cita fonti del governo di Berlino. Le stazioni di misurazione sismologica sia in Svezia sia in Danimarca hanno registrato lunedì due forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas. Secondo Peter Schmidt, della Rete nazionale sismica svedese, gli scoppi sono "molto probabilmente dovuti a detonazioni".
Una prima "enorme emissione di energia" alle 2:03 è stata di magnitudo 1.9, poi un'altra alle 19:04 di magnitudo 2.3. Sul caso il portavoce dell'esecutivo Ue, Tim McPhie, rassicura sottolineando che "non c'è alcun impatto sulla sicurezza", precisando che la Commissione è stata informata "di tre fughe di gas, due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2".
Per la premier danese sono stati "atti deliberati" - Le perdite di gas dovrebbero durare "almeno una settimana". Lo ha affermato il governo danese. Per la premier Mette Frederiksen i danni sono stati causati di "atti deliberati". Alla domanda di un giornalista se il governo ritenga tali azioni un atto di guerra contro la Danimarca, ha risposto: "E' avvenuto in acque internazionali, quindi no".
La Svezia apre un'inchiesta per sabotaggio - In una conferenza stampa a Stoccolma la premier svedese Magdalena Andersson ha affermato che la polizia svedese ha aperto una "indagine preliminare per sabotaggio" sul caso Nord Stream. "Lavoriamo assieme alla Danimarca, Norvegia, Germania e Usa. L'Ue è stata informata", ha aggiunto. Il ministro degli Esteri, Ann Linde, ha dal canto suo detto che "si tratta probabilmente di un sabotaggio, ma non speculiamo su chi possa esserne responsabile".
Ue: "Se stop Nord Stream è deliberato, risposta sarà forte" - "E' fondamentale ora indagare sugli incidenti, ottenere piena chiarezza sugli eventi e sul perché. Qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee attive è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile". E' il tweet della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Società gestione gasdotto: "Danni senza precedenti" - Secondo un portavoce della società di gestione del Nord Stream però le condotte hanno subito danni "senza precedenti" ed è "impossibile stimare quando potrà essere ripristinato" il funzionamento.
Fonti Nato: "Stiamo esaminando le cause delle perdite" - La Nato intanto "sta monitorando attentamente la situazione nel Mar Baltico" e "gli alleati stanno esaminando le circostanze delle fughe di gas, scambiando informazioni anche con Finlandia e Svezia". Lo fa sapere un funzionario dell'Alleanza Atlantica.
Usa: pronti ad aiutare l'Ue - Gli Stati Uniti sono pronti a sostenere gli europei dopo le fughe di gas, secondo quanto ha comunicato la portavoce della Casa Bianca, Carine Jean-Pierre. "I nostri partner europei condurranno le indagini, noi siamo pronti a sostenere i loro sforzi", ha affermato la Casa Bianca, che non ha voluto "speculare" sulle cause della fuga. "Questo episodio dimostra quanto sia importante il nostro impegno comune per trovare forniture di gas alternative per l'Europa".
Fughe di gas, il governo danese alza l'allerta - Il Nord Stream 1 ha sospeso le forniture nelle scorse settimane, mentre il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione a causa delle sanzioni occidentali contro la Russia emesse dopo l'invasione dell'Ucraina. Il problema tecnico rilevato nelle due infrastrutture sembra legato a dei fori nelle tubature, con la conseguente dispersione di gas nelle acque del Baltico, in prossimità di Svezia e Danimarca. Intervistato dal quotidiano svedese "Aftonbladet", un portavoce della società di gestione del Nord Stream Ag ha spiegato come le condutture siano ancora piene di "gas stagnante" nonostante le forniture siano state sospese. Il governo danese, in conseguenza delle fughe di gas da Nord Stream 1 e 2, ha fatto sapere di aver elevato il suo livello di allerta sulle infrastrutture energetiche.
Fori nelle tubature - I primi segnali della presenza di bolle di gas sono stati registrati lunedì al largo dell'isola danese di Bornholm, dove a fine agosto si sono incontrati i capi di Stato e di governo della regione del Baltico per lanciare dei progetti comuni di sfruttamento dell'energia eolica offshore. Dopo la scoperta delle perdite, le autorità di Stoccolma e Copenaghen hanno proibito il transito di navi nell'area a cinque miglia nautiche dal punto in cui si sarebbero formate le bolle di gas. Anche gli aerei in transito avrebbero ricevuto l'ordine di volare almeno a mille metri sopra il livello del mare per evitare rischi. Nello specifico, lungo il Nord Stream 1 sono stati scoperti due fori, a circa sette chilometri di distanza l'uno dall'altro, in un punto tra l'isola di Bornholm e la città di Karlskrona, sulla costa svedese. A sud est di Bornholm è stata invece rilevata la perdita del Nord Stream 2. Vi sono circa 70 chilometri in linea d'aria tra il foro riscontrato del Nord Stream 2 e quelli della conduttura gemella, come ha sottolineato Tobias Nicander, funzionario dell'autorità marittima svedese.
"Tagesspiegel": attacco mirato, non è una coincidenza - Il quotidiano "Tagesspiegel" ha suggerito che dietro le perdite nei due gasdotti possa esserci un tentativo di sabotaggio condotto deliberatamente tramite dei sottomarini o dei gruppi di sommozzatori d'assalto. "Tagesspiel" cita fonti del governo tedesco, per quanto da Berlino e dalla società Nord Stream non siano ancora arrivate dichiarazioni ufficiali di questo tipo in merito agli incidenti. "Non possiamo immaginare uno scenario che non comporti un attacco mirato. Tutto fa pensare che non si tratti di una coincidenza", ha affermato una fonte del quotidiano vicina al governo federale tedesco. Ora le autorità competenti ispezioneranno il danno sul posto e cercheranno qualsiasi evidenza possa far comprendere le cause reali delle due perdite. Secondo il quotidiano, i risultati non dovrebbero essere immediati, in particolare per le difficoltà legate alla necessità di effettuare l'ispezione sui fondali marini. "Abbiamo informato le autorità e posso ripetere che stiamo indagando sulle circostanze", ha affermato il portavoce di Nord Stream Ag, l'operatore del gasdotto. Non è chiaro a quanto possa ammontare la fuoriuscita di gas, ma si tratterebbe di volumi cospicui, secondo "Tagesspiegel".
Italia e 12 Stati membri: "Price cap a tutto l'import di gas" - Il price cap, chiesto sin dall'inizio da un numero sempre crescente di Stati Ue, "è l'unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell'approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore". È quanto si legge in una lettera firmata dall'Italia e da altri 12 Stati membri (Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania) e indirizzata a Bruxelles. "Il tetto dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni" e "non limitato all'import da giurisdizioni specifiche".
Vicino al 90% gli stoccaggi di gas dell'Italia - Intanto, gli stoccaggi italiani di gas sono ormai vicini alla soglia del 90%. La piattaforma europea che certifica il dato segna 173,36 Twh come quantità di gas iniettata, pari all'89,62% della capacità complessiva. In Europa sono stati immagazzinati 976,95 Twh con un indice medio di riempimento dell'87,73%.
Commissione e Stati Ue: "La Russia usa il gas come un'arma" - Il presunto attacco alle condutture dei due gasdotti si inserirebbe in un contesto di forti tensioni tra i Paesi europei e la Russia, che interrompendo le forniture tramite il Nord Stream 1 ha provocato un forte incremento del costo del gas nel continente. La Commissione europea e diversi governi degli Stati membri dell'Ue hanno parlato di come il Cremlino stia usando "il gas come un'arma" mentre da Mosca sono arrivate giustificazioni "tecniche" per i problemi del Nord Stream 1. Il potenziale danno infrastrutturale e ambientale dovuto alla perdita di gas nel Mar Baltico sarebbe un nuovo tipo di "attacco" nello scontro tra Occidente e Russia, da sempre impegnata nelle acque regionali con attività di ricognizione sottomarina che spesso sconfinano nelle zone esclusive dei Paesi rivieraschi, in particolare la Svezia.
Ucraina: "Attacco russo e aggressione contro l'Ue" - Anche l'Ucraina avvalora la tesi di un "attacco" da parte russa. Secondo Mykhailo Podolyak,
consigliere del presidente Zelensky", la "fuga di gas" dal Nord Stream 1 non è altro che "un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell'Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno. La migliore risposta è fornire carri armati all'Ucraina, soprattutto quelli tedeschi".
Cremlino: "Serve indagine urgente" - Il Cremlino definisce la diminuzione della pressione sulle linee del gasdotto Nord Stream "una situazione senza precedenti che richiede un'indagine urgente". Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riferisce la Tass.