Alberto Fedele, secondo la onlus WeWorld, è scivolato durante un'escursione
E' di Alberto Fedele, ingegnere pavese scomparso il 4 luglio mentre faceva trekking sulle Ande, il cadavere congelato trovato venerdì da una squadra di soccorritori nella provincia peruviana di Urubamba. "È confermato che il corpo ritrovato è di Alberto. È stato riconosciuto grazie allo zaino e ai vestiti. Probabilmente è scivolato durante l'escursione", ha riferito la onlus WeWorld, con cui l'ingegnere era partito come volontario.
Per i suoi trent'anni Alberto Fedele aveva deciso di prendersi un anno sabbatico partecipando come volontario a un progetto di cooperazione della onlus WeWorld in Perù e aveva approfittato di alcuni giorni liberi per fare trekking nella zona di Cusco, nella provincia di Urubamba.
Nel Paese sudamericano era arrivato ad aprile, dopo aver lasciato il lavoro in una cooperativa di Gatteo, in provincia di Rimini, grazie al progetto europeo Aid Ue che permette a giovani volontari di fare esperienze all'estero.
A dare l'allarme per la sua scomparsa era stata una amica che non lo ha visto rientrare il 5 luglio dall'escursione verso la laguna. Subito sono cominciate le ricerche, rese difficili dalla neve e dal fatto che il suo cellulare risultava spento. Il padre è andato in Perù dove è rimasto varie settimane.