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Al suo posto è stata scelta la vice presidente Dina Boluarte, che ha giurato come nuovo Capo dello Stato: "Affronterò la corruzione in tutte le sue forme"
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Il Parlamento del Perù ha destituito il presidente Pedro Castillo con 101 voti a favore, sei contro e dieci astensioni. A seguito della destituzione, il Parlamento ha scelto al suo posto la vice presidente Dina Boluarte, che ha giurato come nuovo Capo dello Stato. Precedentemente Castillo, che è stato arrestato dalla polizia anticorruzione, aveva ordinato lo scioglimento del Parlamento, poco prima che venisse discussa una mozione di destituzione nei suoi confronti. L'accusa è di ribellione ai danni dello Stato e associazione per delinquere.
L'ormai ex presidente era stato visto abbandonare la sede del governo, assieme ai familiari, nei minuti in cui il Parlamento stava approvando la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Castillo, che si era recato nella sede della prefettura di Lima per chiedere garanzie personali, è stato arrestato "in flagranza di reato", per lo scioglimento del Congresso, in violazione della Carta costituzionale.
Il Congresso si è riunito dopo che lo stesso presidente aveva ordinato lo scioglimento dell'assemblea, in quello che è stato definito un "auto-golpe". Il Parlamento ha votato l'impeachment con 101 voti a favore, rispetto agli 87 necessari perché la destituzione fosse efficace. "Nel perseguire i propri compiti prescritti per legge, lapPolizia nazionale del Perù ha arrestato l'ex presidente Pedro Castillo", si legge in una nota.
La situazione politica è precipitata quando Castillo, in un tentativo di impedire al Parlamento di votare per la terza volta l'impeachment, ha ordinato lo scioglimento dell'assemblea legislativa. Né la Corte costituzionale né le forze armate hanno però seguito il presidente su questa strada.
Castillo è stato quindi condannato a dieci giorni di carcere preventivo per presunzione di vari reati, fra cui quello di sedizione. In un comunicato ufficiale la Procura ha indicato che per la sua azione odierna le accuse rivolte a Castillo sono di sedizione, turbativa dell'ordine pubblico ed eccesso di potere.
La neo eletta presidente Dina Boluarte ha rivolto un appello "all'unità di tutti i peruviani" e a una "tregua politica" con l'obiettivo di "dare vita ad un governo di unità nazionale". In un discorso di poco più di dieci minuti, e dopo aver ricevuto la fascia presidenziale dal presidente del Parlamento Josè William, la prima donna presidente del Perù ha sottolineato che "assumo l'incarico consapevole dell'enorme responsabilità che mi tocca".
Con la "profonda convinzione", ha poi detto, che "è imprescindibile riprendere il cammino della crescita economica e dell'inclusione sociale, e della riforma politica di cui il Paese ha bisogno". "La mia prima misura - ha proseguito - sarà affrontare la corruzione in tutte le sue forme", perché questo cancro dev'essere estirpato".
Boluarte ha poi ringraziato "le forze armate e la polizia nazionale, che hanno dimostrato di essere un pilastro della democrazia e chiedo loro di avere fiducia nel processo che stiamo inaugurando". Le ultime parole della presidente sono state dedicate a ricordare la sua origine umile e alla volontà di impegnarsi "affinché i 'nessuno' e gli esclusi tornino ad avere un ruolo nel Paese".