Due gruppi, uno peruviano e l'altro venezuelano, si contendono la zona "ricca" della capitale Lima
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A Lima, capitale del Perù, è in corso una sanguinosa guerra tra prostitute e trans che puntano a conquistare la zona "più ricca" della città. Nel centro storico di Lima, da tempo considerata malfamata e ad alta pericolosità dalle autorità peruviane, da alcuni mesi si è trasformata in un luogo di morte per l'acuirsi di uno scontro fra gruppi di prostitute venezuelane e di trans peruviane. Al momento si contano almeno 5 vittime.
Il Perù, che già deve affrontare situazioni di ordine pubblico cruente a causa di proteste da parte della popolazione indigena, ora ha anche il problema delle bande locali. La rete locale America Tv ha fatto diversi servizi sul caso e ha contato dall'inizio dell'anno almeno cinque vittime della battaglia sviluppatasi nella capitale per l'ambizione delle venezuelane di conquistare aree di lavoro potenzialmente migliori da tempo occupate dalle peruviane.
A rendere ancora più cruento lo scontro è stato l'intervento di sicari di gruppi armati venezuelani a sostegno delle aspirazioni delle connazionali che accettano di girare a loro parte dei guadagni. L'arrivo dei killer ha portato all'uccisione in pieno giorno di Ruby e Priscilla, due prostitute transgender. E' un fatto che bande di venezuelani dedite a estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e a eventuali "punizioni" di prostitute che si rifiutano di pagare il pizzo, o a non abbandonare porzioni di territorio, hanno preso il controllo in città di alcune aree dei quartieri Zepita jirón, Cañete, Inclán e Chancay, e di una parte del viale Alfonso Ugarte.
Particolarmente audaci e feroci, sottolineano i media peruviani, sono i membri de Los Gallegos, braccio armato della banda denominata Tren de Aragua, specializzata in sequestri, estorsioni, tratta di esseri umani e rapine. Recentemente, grazie all'ottenimento di un video compromettente, la polizia peruviana è riuscita ad arrestare il capo di Los Gallegos, che altri non era se non una spietata ragazza venezuelana di 19 anni di nome Andreína Reyes Sojo, autentica "bestia nera" delle prostitute di Lima.
Il Perù si trova in una profonda crisi politica dal 7 dicembre scorso, giorno in cui l'ex presidente Pedro Castillo ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e un governo di emergenza nazionale mentre il Congresso si riuniva per votare la terza mozione di impeachment nei suoi confronti. I deputati, riuniti in emergenza, hanno quindi approvato la mozione e, nelle ore in cui Castillo veniva arrestato, proclamato la vice, Dina Boluarte, come nuova presidente. Da allora decine di migliaia di persone sono scese in piazza chiedendo nuove elezioni, le dimissioni di Boluarte e la scarcerazione di Castillo. Proteste che hanno sin qui causato la morte di 48 civili e 6 membri delle forze dell'ordine. Altre 11 persone, tra cui un bambino di un anno, sono morte in incidenti legati ai numerosi blocchi stradali messi in piedi dai manifestanti.