Secondo gli exit poll i sovranisti sono il primo partito ma Tusk ha la maggioranza e canta vittoria: "Il regno di Pis è finito. Mai stati così contento di un presunto secondo posto"
Si sono chiusi i seggi in Polonia dove si è votato per eleggere, per i prossimi 4 anni, i 460 membri del Sejm, la camera bassa del Parlamento, e i 100 del Senato. La sfida è tra il primo ministro uscente Mateusz Morawiecki e l'ex premier ed ex presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Chiamati alle urne per le elezioni parlamentari circa 30 milioni di cittadini. Dopo lo spoglio di circa tre quarti (il 76%) dei voti si confermano i risultati previsti dagli exit poll: il PiS di Jaroslaw Kaczynski, senza alleati in vista, è intorno al 37% mentre la Ko di Tusk al 29%, la Terza Via al 14%, la Sinistra all'8% e l'ultradestra di Confederazione al 7%, secondo il sito della Commissione elettorale nazionale polacca. Confermati quindi i primi exit poll.
Il leader dell'opposizione polacca, Donald Tusk, ha dichiarato che il "regno" del partito di governo Diritto e Giustizia (Pis) "è finito". Lo ha fatto al termine delle elezioni parlamentari coi dati dei primi exit poll. L'ex presidente del Consiglio Ue ha detto ai sostenitori che "questo periodo cupo è finito, il regno di Diritto e Giustizia è finito", aggiungendo che "la Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto". "Non sono mai stato così felice in vita mia", ha detto ancora Tusk secondo i media polacchi. "Nessuno ci credeva un anno fa. Tre mesi fa non ne eravamo sicuri. Proprio ieri la gente veniva da me e mi chiedeva se potevamo farlo, perché non potevamo farlo da tanti anni" ha aggiunto. "Saluto tutti coloro che sono ancora in coda ai seggi elettorali, che questo risultato potrebbe essere ancora migliore. Oggi possiamo dire che questo brutto periodo è finito".
Se entrano in Parlamento, oltre al PiS e alla Coalizione civica di Tusk, anche i centristi di Terza via (14,44%), Nuova sinistra (8,29%) e Confederazione (7,27%), sotto la soglia di sbarramento restano gli Amministratori locali senza partito (1,91%). PiS con Confederazione non avrebbe seggi a sufficienza per raggiungere la maggioranza assoluta, pari a 231: PiS arriverebbe a 196 setti e Confederazione a 15. Tra l'altro, il leader di Confederazione Krzystof Bosak ha ribadito che "non entreremo in coalizione né con Pis né con Ko. Non ci vendiamo". Improbabile anche l'apertura da Terza via, che "esclude qualsiasi colloquio".
Nell'altro campo, una possibile alleanza tra Ko, Terza via e Nuova sinistra arriverebbe a 249 seggi. Il capo dello Stato, il presidente Duda, darà probabilmente un mandato esplorativo a Pis come primo partito, assecondando una prassi consolidata. Le difficoltà alla luce dei risultati allungheranno il processo per un nuovo governo di settimane o di mesi, periodo in cui non è prevedibile cosa possa succedere e quali stratagemmi il partito potrebbe adottare per evitare che al potere vada Tusk, che ha scherzato: "Non sono mai stato così contento di questo presunto secondo posto".
Il leader del Pis, Jaroslaw Kaczynski ha detto di avere ancora "speranza" che il suo partito possa formare il prossimo governo ma ha aggiunto: "Faremo tutto il possibile per garantire che il nostro programma continui a essere attuato nonostante la coalizione che è contro di noi".
"La maggioranza dei polacchi ha votato per il cambiamento. Vogliono una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell'Ue. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l'Europa". Lo scrive su X il gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) commentando gli exit poll delle elezioni legislative polacche, che vedono i tre partiti dell'opposizione pro-europeista, guidata dal popolare Donald Tusk, ottenere la maggioranza.
Decisivo è quanti seggi raccoglierà "Confederazione", un partito di estrema destra, razzista, omofobo e intenzionato a tagliare gli aiuti militari all'Ucraina, che peraltro nega di volersi alleare col Pis. Pure Kaczynski dice di non volerli. Tusk invece, ricambiato, vuole accordarsi con i partiti di due alleanze minori: quella neonata di centro-destra a parziale connotato agricolo "Terza Via" e la socialdemocratica, filo-Ue e progressista detta "La Sinistra".
I voti raccolti da partiti e alleanze che finiscono sotto le rispettive soglie di sbarramento del 5 e 8% vanno al vincitore, quindi probabilmente al Pis, rendendo difficili previsioni univoche se proseguiranno o finiranno otto anni in cui dal 2015 il Pis è in attrito con l'Ue fra l'altro per la politicizzazione della magistratura e l'asservimento dei media pubblici. Per questo una vittoria del PiS potrebbe esacerbare le tensioni con Bruxelles e Kiev e deludere coloro che sono preoccupati per il futuro dello stato di diritto, della libertà di stampa, dei diritti delle donne e dei migranti. I risultati definitivi attesi per martedì 17 ottobre.