Polonia, profanato il monumento dedicato a Giovanni Paolo II a Lodz

Atto vandalico a Lodz, in Polonia, contro papa Giovanni Paolo II. Nell'anniversario della sua morte, la notte scorsa, alcuni sconosciuti hanno profanato il monumento a lui dedicato con vernice rossa e gialla: l a statua a Wojtyla si trova davanti alla cattedrale locale. Sul piedistallo è stato scritto "Maxima Culpa"; il riferimento è al titolo di un libro scritto recentemente da una giornalista olandese Ekke Overbeek, in cui si accusa il sommo pontefice di avere coperto gli abusi compiuti su minorenni nella sua diocesi, al tempo in cui era ancora cardinale di Cracovia.

 "Sono arrivato davanti al monumento alle sette di questa mattina. Per il primo quarto d'ora sono rimasto lì e non sapevo cosa fare. Poi ho sentito dentro di me la domanda: cosa avrebbe fatto Giovanni Paolo II? La risposta è ovvia. Giovanni Paolo II avrebbe pregato per i colpevoli", ha raccontato l'arcivescovo di Lodz, mons. Grzegorz Ryś.

 Il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau, si è recato in visita alla scultura in mattinata e ha definito l'accaduto un "atto spregevole". Successivamente, migliaia di persone hanno partecipato a marce a Varsavia e in altre città della Polonia in difesa del defunto Papa San Giovanni Paolo II. Veglie di preghiere e messe sono state celebrate per ricordarlo nel 18° anniversario della sua morte.

 Il 2 aprile del 2005, dopo un pontificato tra i più lunghi della storia, morì Giovanni Paolo II. Sono diverse le celebrazioni che si sono tenute in Vaticano in questi giorni sulla tomba del Papa polacco nella basilica di San Pietro. L'ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Adam Kwiatkowski, vi ha deposto sopra un mazzo di fiori come omaggio da parte di tutto il governo del Paese natale di Giovanni Paolo II.

 "A 18 anni dalla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, che ho avuto l'onore di incontrare e conoscere, voglio ricordare la figura di questo grande uomo, dalla fortissima forza spirituale, che tanto ha insegnato e tanto ha donato alla nostra Nazione e al mondo intero", ha sottolineato la premier Giorgia Meloni.