Fotogallery - Praga, spari all'università: morti e feriti
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L'attentatore, che poi è stato ucciso dalla polizia, ha esploso i colpi all'interno della Facoltà di Lettere con un fucile. Su Telegram scriveva di voler compiere una strage in una scuola
Quattordici persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite (10 in maniera grave) in una sparatoria nella sede dell'Università di Praga in piazza Jana Palacha, nella città vecchia. Ad aprire il fuoco con un fucile AR-15 è stato il 24enne ceco David Kozak, che poi è stato ucciso dalla polizia. Gli agenti sono intervenuti in massa e l'intera piazza e l'area circostante sono state completamente chiuse e l'edificio evacuato. Alcuni studenti si sono rifugiati sul cornicione del tetto dell'edificio. Prima di compiere la strage a Praga il killer ha ammazzato suo padre, il cui corpo è stato trovato poche ore prima della sparatoria.
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Gli spari sono stati esplosi all'interno della Facoltà di Lettere dell'Università Carolina di Praga, la stessa frequentata dall'attentatore. Quest'ultimo, originario di un villaggio a 21 chilometri da Praga, era stato avvistato sul tetto dell'ateneo con un fucile a canna lunga. Al personale e agli studenti era stato ordinato di chiudersi negli uffici e nelle aule, di barricarsi utilizzando mobili e oggetti e di spegnere le luci.
Kozak era salito al quarto piano dell'edificio e poi sul tetto. In video e foto pubblicati sui social, si vede l'uomo armato camminare nel corridoio della Facoltà di Lettere e Filosofia e persone che corrono fuori dall'edificio con le mani alzate. Gli agenti hanno rilevato la presenza di un ingente quantitativo di armi nell'edificio dell'università. "Avremmo potuto avere decine di vittime senza una rapida risposta della polizia", ha detto il ministro dell'Interno della Repubblica Ceca, Vit Rakusan.
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Nei giorni scorsi su Telegram l'attentatore, David Kozak, ha pubblicato messaggi deliranti e molto forti. "Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e poi suicidarmi. Alina Afanaskina mi ha ispirato troppo", scriveva. "Ho sempre desiderato uccidere, pensavo che in futuro sarei diventato un maniaco. Poi, quando Ilnaz Galyaiev ha sparato nella sua scuola, ho capito che era molto più redditizio fare omicidi di massa piuttosto che seriali. Mi sono seduto, ho aspettato, ho sognato. L'azione di Alina mi ha poi dato la spinta finale, perché non ha ucciso abbastanza persone e io cercherò di risolvere la cosa. Era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo". I due ragazzi citati da Kozak sono entrambi autori di spari all'interno della propria scuola. La prima, Alina Afanaskina, 14 anni, ha ucciso una sua compagna di classe e ne ha feriti altri usando la pistola di suo padre a Bryansk, in Russia. L'altro ragazzo preso a modello dall'attentare di Praga è Ilnaz Galyaiev, autore di una strage all'interno del suo istituto a Kazan, sempre in Russia, nel maggio 2021. Il 19enne era un ex studente e ha ucciso nove persone (sette alunni e due professori).
"In quel momento ero sul tram e l'autista ha detto di scendere perché il tram non poteva andare avanti. Sono sceso e ho attraversato il ponte a piedi, ero a 200 metri dal luogo della sparatoria", ha raccontato uno studente italo-ceco di 19 anni. "Ho iniziato a sentire due o tre spari, e mentre mi allontanavo ho sentito un altro sparo. All'inizio non avevo molto connesso, pensavo fossero petardi natalizi". Anche un docente di Italianistica, Flavio Rosario Glauco Mela, ha rilasciato la sua testimonianza: "Ho cercato di contattare gli studenti del corso. I tre italiani mi hanno risposto, per fortuna non avevano lezione".
Le autorità della Repubblica Ceca stanno lavorando sulla teoria che il killer dell'università sia responsabile della morte di due persone la scorsa settimana nella foresta di Klanovicky, vicino alla capitale. La convinzione è che il killer, che non ha precedenti penali, abbia scelto le sue vittime a caso.
La polizia della Boemia centrale, regione della Repubblica Ceca, ha dato il via alla caccia a un giovane in relazione alla morte violenta di un uomo nella regione. Le autorità non escludono un possibile collegamento tra questa vicenda e la sparatoria dell'Università di Praga. La polizia è alla ricerca di un giovane nato nel 1999.
"L'Italia intera ha appreso con profonda tristezza la notizia della sparatoria che ha sconvolto l'università di Praga, provocando diverse vittime e numerosi feriti. In questa luttuosa circostanza desidero farle giungere le espressioni del più sentito cordoglio della Repubblica italiana e mio personale. Siamo vicini con sentimenti di partecipe solidarietà al dolore delle famiglie sconvolte da un gesto di così brutale violenza e auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente della Repubblica ceca Petr Pavel.