Come racconta Fausto Biloslavo a "Controcorrente", vengono scritti i nomi su petto e gambe dei combattenti per poter riconoscere i corpi in caso di granata
Poca voglia di scherzare, tanta stanchezza e la speranza che la guerra finisca presto: è la dura vita dei soldati ucraini in prima linea, raccontata dal reportage firmato da Fausto Biloslavo e proposto a "Controcorrente" durante la puntata di lunedì 18 aprile su Retequattro.
Nei loro rifugi si respira un silenzio surreale, interrotto solamente dal lancio della monetina con la quale i combattenti vengono scelti per iniziare il turno in trincea.
Sulle divise di ognuno viene indicato il cognome con un pennarello indelebile, sia sul petto, sia sulle gambe, in modo da poter riconoscere i corpi in caso di granata.