Dopo gli accordi firmati in extremis Londra saluta l'Europa e inaugura una nuova era. Johnson: "Abbiamo la libertà nelle nostre mani"
Alle 11 di sera ora di Londra, mezzanotte sul continente, del 31 dicembre, il rintocco delle campane del Big Ben ha segnato l'addio all'Europa della Gran Bretagna. Dopo 47 anni scocca l'ora del divorzio, sottolineata dall'altra parte della Manica, a Bruxelles, nel Palazzo del Consiglio europeo, con la Union Jack, la bandiera Britannica, che viene ammainata. L'Ue sottolinea che "continua l'amicizia con Londra" mentre la premier scozzese annuncia: "Noi torneremo presto".
La Commissione Ue: "Resta l'amicizia" - Londra lascia quindi il mercato unico europeo ed entra in vigore "l'accordo di partenariato Ue-Regno Unito sul commercio e la cooperazione. Ciò costituirà una solida base per la nostra continua amicizia con la Gran Bretagna. Ma ci saranno grandi cambiamenti". Così scrive su Twitter la Commissione europea dopo la mezzanotte.
Royal Assent e nuovi rapporti commerciali - Nella tarda serata del 31 dicembre è arrivato anche il Royal Assent, il via libera della Regina Elisabetta alla Brexit. E dal primo gennaio 2021 i rapporti commerciali vengono regolati dall'accordo firmato dai leader europei e dal premier britannico Boris Johnson alla vigilia di Natale. L'accordo di libero scambio, senza quote né dazi doganali, concluso in extremis con Bruxelles, evita una rottura brusca delle relazioni tra le due sponde della Manica, potenzialmente devastante dal punto di vista economico. Ma le conseguenze sono pesanti: dal primo gennaio 2021 cessa la libera circolazione di merci e persone.
Accordo su Gibilterra - In extremis, nella mattinata del 31 dicembre, è stata firmata anche la bozza d'accordo tra Londra e Madrid su Gibilterra, l'enclave britannica nel sud della Spagna, che prevede l'abolizione dei controlli di frontiera. La roccia affacciata sullo stretto continuerà ad avere libera circolazione con il territorio spagnolo.
Le insidie Scozia e Irlanda del Nord - Per la Gran Bretagna ha inizio una nuova era, con nuove insidie: tra le più importanti le mire indipendentiste da parte della Scozia, che chiede al proposito un nuovo Referendum, e dell'Irlanda del Nord. Entrambe potrebbero staccarsi da Londra per rientrare nell'Unione. La premier scozzese Nicola Sturgeon ne è convinta e, nel suo tweet di Capodanno, si rivolge a Bruxelles con queste parole: "Tenete la luce accesa. Torneremo presto".
Johnson: "Finalmente libertà" - Esulta invece il premier Boris Johnson che, nel suo discorso di fine anno, ha commentato così davanti ai cittadini britannici l'uscita ufficiale del Paese dal mercato unico europeo: "Abbiamo la libertà nelle nostre mani".