Putin a Roma, il bilaterale con Conte a Palazzo Chigi
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Il presidente russo ha concluso con il premier la lunga giornata romana durante la quale ha incontrato anche Papa Francesco e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
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Si è conclusa con un incontro bilaterale con il premier Giuseppe Conte la lunga giornata romana del presidente russo Vladimir Putin. Al termine Conte ha affermato che le sanzioni contro Mosca vanno superate in quanto sono "un danno per tutti". La giornata di Putin era iniziata con un lungo incontro con Papa Francesco in Vaticano e proseguita con la visita al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al Quirinale.
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Putin è arrivato a palazzo Chigi solo nel tardo pomeriggio, per intrattenersi a colloquio con il premier italiano per quasi un'ora e mezza. Sul tavolo dell'incontro le sanzioni, ma non solo: anche i dossier economici e internazionali come l'Ucraina, la Libia - sulla quale si condivide grande preoccupazione - e la Siria.
"Siamo grati all'Italia per la sua posizione - ha detto il presidente russo -, comprendiamo che Roma è legata agli impegni europei: non abbiamo nessuna pretesa rispetto agli amici italiani ma speriamo che sulle sanzioni portino avanti la posizione di un ritorno dei rapporti a 360 gradi con la Russia". "Lavoriamo perché si creino le premesse per un superamento di questo stato di rapporti tra l'Ue e la Russia che non fa bene alla Russia, all'Ue e nemmeno all'Italia - ha detto Conte spiegando la posizione del nostro Paese -, che potrebbe aumentare le relazioni commerciali. Per raggiungere questo obiettivo, cui siamo devoti, occorre che maturino le circostanze e noi lavoreremo per questo". Ma, avverte, anche Mosca deve fare la sua parte: "La Russia per superare questa vertenza può recitare un grande ruolo, va ristabilito un clima di fiducia con l'Europa".
D'altro canto la posizione italiana è legata anche agli interessi economici che dipendono da una lunga serie di relazioni, che vanno dall'energia (Putin ha ricordato che Mosca fornisce all'Italia il 35% del suo fabbisogno energetico) agli scambi commerciali, con oltre 500 aziende italiane sul mercato russo, a quelli culturali su vari fronti, compresa la partecipazione al restauro dopo il terremoto dell'Aquila. E poi l'accordo siglato oggi tra Cdp e il fondo di investimento russo Ridf.
Nel lungo colloquio si è parlato anche di Libia. Più distanti le posizioni tra Roma e Mosca, anche se Putin - da sempre sostenitore di Haftar - in conferenza stampa, rispondendo alle domande, si lascia andare ad una leggera apertura: "Noi appoggiamo sia i rapporti con Sarraj sia quelli con Haftar", assicura, puntando però il dito sulla Nato accusandola di essere responsabile del caos libico.
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Putin da Mattarella: "Su Libia preoccupazione comune" - Dopo essere stato in Vaticano il presidente Putin si è recato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'incontro è durato durato quasi un'ora e mezza e al termine fonti del Quirinale hanno riferito che tra Russia e Italia "i rapporti bilaterali sono ottimi" nonostante il raffreddamento delle relazioni tra la Federazione e l'Occidente dovuta alle diverse valutazioni sull'Ucraina. Le stesse fonti hanno fatto sapere che è stata registrata una "preoccupazione comune per la guerra civile in Libia e il conseguente ritorno del terrorismo islamico battuto in Siria".
E' stata anche evidenziata l'importanza della stabilità libica per l'Italia e per l'Europa. Da parte russa si è sottolineata la diversa posizione dei Paesi vicini sulla soluzione politica. I due presidenti hanno anche evidenziato come in questa fase i combattimenti in Libia siano in una fase di stallo. Da parte italiana si è messa in evidenza la necessità che riprenda il lavoro dell'inviato dell'Onu. Tra gli altri temi affrontati anche la situazione venezuelana, trovando "convergenza sulla necessità di costruire un percorso pacifico che permetta al popolo venezuelano di scegliere il proprio governo con nuove elezioni presidenziali".
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L'incontro con il Papa: "Grazie per il tempo che mi dedica" - Sono stati tanti i temi trattati da Putin nel suo incontro in Vaticano con Papa Francesco. La pacificazione in Siria, che ancora non trova una via definitivamente praticabile. La situazione in Ucraina, che preoccupa particolarmente la Santa Sede e che venerdì e sabato vedrà riunita in Vaticano la tenace Chiesa greco-cattolica locale. La perdurante crisi in Venezuela e la salvaguardia del pianeta e i mutamenti climatici, altro tema in primo piano nell'agenda dell'attuale Pontificato.
Si è trattato del terzo incontro tra i due in Vaticano dopo quelli del novembre 2013 e giugno 2015 e addirittura sesta udienza papale per il presidente russo se si considerano anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. "Grazie per il tempo che mi ha dedicato e per il discorso molto sostanzioso e interessante", ha detto Putin congedandosi dal Pontefice, che gli ha risposto "preghi per me", e prima di recarsi con il suo seguito all'altro incontro con il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Ma questa nuova visita del presidente russo in Vaticano, con i suoi "cordiali colloqui" in cui sono state anche affrontate "alcune questioni di rilievo per la vita della Chiesa cattolica in Russia" - spiega il comunicato della Santa Sede - è stata inoltre l'occasione per esprimere "da ambo le parti soddisfazione per lo sviluppo delle relazioni bilaterali, ulteriormente rafforzatesi con la firma di un protocollo di intesa riguardante la collaborazione tra l'Ospedale Bambino Gesù e gli Ospedali pediatrici della Federazione Russa".
Putin ha regalato al Papa il libro fotografico e il dvd del film "Sin" (Il peccato) su Michelangelo girato dal regista russo Andrej Konchalovskij: "E' uno dei nostri registi più famosi - ha detto -. Ha vissuto in Italia facendo questo film su Michelangelo. Mi ha chiesto di dirle se ha qualche minuto per vederlo". Putin ha offerto al Pontefice anche un'icona dei santi Pietro e Paolo: "Voi li festeggiate il 29 giugno, noi il 12 luglio". Francesco ha ricambiato col medaglione che commemora i cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e un'acquaforte del 1739 con Piazza San Pietro e la Basilica, "perché lei non dimentichi Roma".
In tarda serata Vladimir Putin ha incontrato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in una saletta vip dell'aeroporto di Fiumicino. Il presidente russo ha poi fatto rientro in Russia in nottata.