Pro e contro ai raid aerei

Raid in Siria: perché sì, perché no

Quattro motivi per appoggiare la linea dell'interventismo e quattro per scegliere altre vie

02 Dic 2015 - 18:13

    © -afp

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Seguire Putin o Hollande bombardando oppure prendere tempo e guardare oltre? Da venerdì 13 novembre è il bivio al quale si trovano di fronte i Paesi europei (non l'Unione Europea). Favorevoli o contrari, interventisti o neutrali: ecco una serie di spunti pro o contro l'uso della forza contro i tagliagole dell'Isis

CONTRO - Le bombe uccideranno innocenti
Sono gli effetti collaterali di ogni maledetta guerra. Nonostante tutti i miglioramenti tecnologici possibili, i missili colpiscono edifici e luoghi dove non ci sono solo i miliziani. Spesso sono gli stessi obiettivi dei raid che si fanno scudo con gli innocenti.

PRO - L'Italia è attiva in Iraq, perché non farlo in Siria?
Lo Stato Islamico ha messo radici in Siria e in Iraq. Su richiesta di Baghdad l'Italia ha mandato in tutto 750 addestratori nel Paese, rifinanziando la missione. Quindi se si tenta di fermare l'avanzata dell'Isis da un confine, perché temporeggiare sull'altro confine?



CONTRO - Non si sa che cosa accadrà dopo

E' il filo comune che unisce Renzi ad Alfano: evitare che - in caso di veloce fine dell'incursione aerea - la Siria venga lasciata in balia di se stessa, senza un piano per il “dopo-Isis” ma anche il “dopo-Assad”. Un po' come la Libia attuale, insomma. Non è infatti la prima volta che l'Occidente usa la forza in Medioriente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

PRO - I raid ridanno libertà agli oppressi
Gole tagliate, esecuzioni sommarie e lapidazioni sono all'ordine del giorno nel Califfato: le vittime sono “infedeli”, omosessuali o semplicemente chi non accetta la tirannia. Bombardando il Califfato, si indeboliscono le milizie e le popolazioni locali avranno possibilità di riprendersi territorio e libertà. Bombe per un futuro migliore...


CONTRO – Più bombe, più rifugiati
Attaccare in massa la Siria significa avviare l'ennesimo esodo di massa verso l'Europa già al collasso tra migranti economici e profughi. Siamo pronti?

PRO – I terroristi hanno anche l'Italia nel mirino
L'incubo degli incubi: il rischio di un attacco in stile Parigi anche sul territorio italiano. Bombardare significherebbe "attirare" sì le attenzioni dei terroristi sul nostro Paese (vedi Parigi e Francia) ma anche indebolire la struttura e le forze del Califfato.



CONTRO – Altri Paesi stanno già bombardando
Stati Uniti, Francia, Russia e presto Germania stanno colpendo la Siria da diverso tempo. Un intervento “alleato” italiano sposterebbe l'ago della bilancia?

PRO - Altri Paesi stanno già bombardando
Esatto: come sopra. Lo stesso motivo ha una duplice valenza: proprio perché Stati Uniti, Francia, Russia e presto Germania stanno colpendo la Siria anche noi dovremmo fare il nostro dovere e dare l'esempio.

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