Cresce la tensione nella regione autonoma tigrina, al confine tra Etiopia ed Eritrea
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Il leader della regione settentrionale etiope dissidente del Tigray, Debretsion Gebremichael, ha rivendicato il lancio di razzi avvenuto sabato sera contro l'aeroporto della capitale eritrea, Asmara. Gebremichael ha spiegato che "anche le forze etiopi stanno utilizzando l'aeroporto di Asmara" per far decollare i mezzi usati nei raid contro la regione del Tigray, e quindi lo scalo è un "obiettivo legittimo".
L'attacco - Le fonti diplomatiche che per prime hanno dato l'allarme dell'attacco all'aeroporto di Asmara non hanno precisato quanti razzi siano stati lanciati, se abbiano colpito i loro obiettivi e se abbiano provocato danni.
La situazione - Dal 4 novembre in Etiopia sono in corso operazioni militari ordinate dal primo ministro Abiy Ahmed nel Tigray. Si tratta di una drammatica escalation delle tensioni che da anni vedono opposti le autorità di Addis Abeba e i dirigenti del partito che governa questa provincia settentrionale del Paese, il Fronte per la liberazione del popolo Tigray (Tplf).
Si stima che centinaia di persone abbiano già perso la vita negli scontri, mentre migliaia di civili sono stati costretti a fuggire dalle loro case per dirigersi verso il Sudan.
Il Tigray confina con l'Eritrea e il Tplf è acerrimo nemico del governo di Asmara, che accusa di appoggiare militarmente Addis Abeba. Getachew Reda, un alto responsabile del Tplf, ha minacciato "attacchi missilistici" contro Asmara e la città portuale eritrea di Massawa.
Il Tplf ha dominato per tre decenni la scena politica etiope e durante quel periodo l'Etiopia ha combattuto una sanguinosa guerra contro l'Eritrea. Abiy, asceso al potere nel 2018, ha invece avviato una politica di riavvicinamento ad Asmara, che gli ha fruttato nel 2019 il Nobel per la Pace.