ispirati al generale italiano

Re Carlo, come sono i biscotti Garibaldi citati in Parlamento

Nel corso del suo discorso in Parlamento, il sovrano inglese ha voluto sottolineare il legame del suo paese con l'Italia, partendo proprio da un aneddoto gastronomico

09 Apr 2025 - 17:01
 © Tgcom24

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Nel discorso alle Camere riunite in Aula a Montecitorio, re Carlo III ha sottolineato il forte legame tra Italia e Regno Unito, da lui definiti "due popoli e due nazioni le cui storie sono profondamente intrecciate tra loro". Per farlo, ha ricordato con un aneddoto l'accoglienza riservata dal popolo inglese a Giuseppe Garibaldi, quando arrivò oltremanica: "Quando Garibaldi venne nel nostro Paese - ha dichiarato re Carlo - il popolo fu contagiato da una Garibaldi-mania. Fu creato addirittura un biscotto in suo nome, il massimo segno di onore" da parte di tutti gli inglesi.

La storia del biscotto Garibaldi

 Questo tipo di biscotto fu ideato nel 1861 da John Carr della Peek Freans di Bermondsey (Londra), che diede tale nome al dolce per sfruttare la fama raggiunta all'epoca dall'omonimo condottiero italiano. Sembrerebbe ispirato al black bun, un dolce tipico della Scozia, da dove Carr proveniva.

La ricetta

 I biscotti Garibaldi sono composti da due strati di pasta biscotto che racchiudono uno strato mediano di uva sultanina schiacciati, e vengono consumati assieme al tè. Presentano diverse analogie con altri dolci, come la Eccles cake, i flies' graveyard e i Golden Raisin Biscuits, un tempo prodotti dalla storica Sunshine Biscuits.

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