Il presidente del Governo catalano alla vigilia del voto: "Non è questo il momento in cui l'Europa deve intervenire"
di Leonardo Panetta© tgcom24
Il presidente del Governo catalano Carlos Puigdemont in un'intervista a News Mediaset parla alla vigilia del Referendum in Catalogna: "La questione non si risolve inviando migliaia di agenti di polizia, con i giudici, con la guerra sociale. Torno ad insistere: parliamo, dialoghiamo".
Domenica andrete al voto per un referendum che Madrid considera illegale, voi però avete ribadito la volontà di andare alle urne...
"C'è un popolo che vuole decidere il suo futuro in maniera democratica e lo stato spagnolo non ha autorizzato nessuna via per potersi esprimere. Il governo catalano ha scelto l'unico metodo possibile che è il referendum"
Non temete che possano esserci problemi di sicurezza per i catalani ?
"Abbiamo organizzato manifestazioni con milioni di persone in strada e non è mai successo nulla. E ora che ci sono tutti questi agenti come non mai, ora dobbiamo avere paura che ci sia violenza? Dovrebbe essere il contrario. A meno che non ci sia qualcuno che voglia provocare volutamente degli scontri"
Ha un messaggio per il premier spagnolo Rajoy?
"Riconosca che la questione non si risolve inviando migliaia di agenti di polizia, con i giudici, con la guerra sociale. La soluzione deve essere politica e, se vuole che sia politica, sono disposto a farlo già dalla notte del primo ottobre, qualunque sia il risultato del referendum. Ma torno ad insistere: parliamo, dialoghiamo".
L'Europa deve intervenire in questa transizione?
"Io sono rispettoso dei tempi di ogni singolo processo. Ma non è questo il momento in cui l'Europa deve intervenire. L'Europa però deve intervenire su ciò che è di sua competenza, cioè il rispetto dei diritti civili che vengono calpestati qui in Catalogna con il divieto di riunirsi, di organizzare assemblee, con la chiusura di pagine internet e i controlli si chi naviga in Internet. Il silenzio dell'Unione Europea su tutto questo, compromette la sua autorità morale."