Sì IN VANTAGGIO

Referendum su super presidenzialismo in Turchia: Erdogan verso la vittoria

Alle urne sono stati chiamati oltre 55 milioni di elettori. Con il 90% delle schede scrutinate, il "sì" al 52,74% mentre i "no" sono al 47,26%

16 Apr 2017 - 18:59

"Sì" in vantaggio in Turchia, dove si è votato per il referendum costituzionale sul presidenzialismo, voluto da Recep Tayyip Erdogan. Alle urne sono stati chiamati oltre 55 milioni di elettori. Hanno votato anche più di 1,3 milioni di turchi all'estero, con un'affluenza record per gli emigrati di oltre il 45%. Con il 90% dei voti scrutinati, il "sì" al 52,74% mentre i "no" sono al 47,26%. Il referendum non prevede un quorum.

Erdogan: "Non è un voto qualunque" - "Non è un voto qualunque, dobbiamo prendere una decisione straordinaria", ha detto Erdogan uscendo dal seggio in una scuola media di Istanbul. In caso di approvazione, il referendum costituzionale potrebbe garantire al presidente turco una permanenza al potere fino al 2034.

Ma le opposizioni non ci stanno - Erdogan e i suoi sostenitori dicono che sono necessari dei cambiamenti per modificare l'attuale costituzione, scritta dai generali a seguito di un colpo di Stato militare del 1980, per affrontare le sfide che la Turchia ha di fronte e evitare i governi sostenuti da coalizione fragili come in passato. Gli oppositori, invece, affermano che la vittoria del "sì" sarebbe un passo verso l'autoritarismo in un Paese dove circa 40.000 persone sono state arrestate e 120mila licenziate o sospese dai loro posti di lavoro dopo il colpo di Stato fallito dello scorso luglio.

Spari fuori da un seggio, tre morti - Il voto si è svolto tra rigide misure di sicurezza, con 450mila tra agenti e guardie locali schierati in tutto il Paese. Tre persone sono morte in una sparatoria avvenuta nel giardino di una scuola turca, adibita a seggio per il referendum sul presidenzialismo, in un villaggio del sud-est a maggioranza curda, a una trentina di chilometri da Diyarbakir. Lo riporta Ntv, secondo cui lo scontro a fuoco sarebbe avvenuto tra due gruppi appartenenti a una stessa famiglia.

Impedito l'accesso ai seggi a 3 osservatori italiani - Le forze di sicurezza turche hanno impedito l'ingresso in alcuni seggi a Batman, nel sud-est del Paese a maggioranza curda, a una delegazione di 3 italiani, giunti come osservatori indipendenti insieme al partito curdo Hdp per il referendum di oggi sul presidenzialismo. I tre, che non sono in stato di fermo, non avrebbero avuto i permessi richiesti dalle autorità. La delegazione è composta dagli avvocati Elena Esposito e Nicola Giudice, dell'associazione Giuristi democratici, e da un reporter, Lorenzo Bianchi.

Otto ricercati vanno a votare, arrestati ai seggi - E la polizia turca ha arrestato almeno 8 persone ricercate quando si sono recate ai seggi a votare per il referendum costituzionale sul presidenzialismo. Secondo Anadolu, si tratta di 5 sospetti ricercati per legami con il Pkk curdo e altri 3 affiliati alla presunta rete golpista di Fethullah Galen. Gli arresti sono avvenuti nelle province di Adana, Malatya e Trebisonda.

Contate anche schede senza timbro ufficiale - Il Consiglio elettorale supremo turco (Ysk) ha annunciato che anche le schede votate senza timbro ufficiale vengono conteggiate nel referendumi, a meno che non venga provato un loro impiego fraudolento. La decisione, si precisa, è giunta dopo che diversi votanti hanno segnalato che erano state consegnate loro schede senza timbro. In passato, queste venivano considerate nulle.

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