Le Procure di Roma e de Il Cairo hanno analizzato il 5% dei filmati ripresi il 25 gennaio 2016 dalle telecamere della linea due della metro della capitale egiziana
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"Gli accertamenti compiuti dalla Procura di Roma e dalla Procura generale d'Egitto hanno permesso di verificare l'assenza di video o immagini relative a Giulio Regeni all'interno o in prossimità di stazioni della metropolitana de Il Cairo". E' quanto si legge in una nota dei due uffici giudiziari, che annunciano nuove indagini tecniche in quanto esistono "diversi buchi temporali in cui non vi sono né video né immagini".
I filmati analizzati rappresentano il 5% del totale ripreso il 25 gennaio 2016 delle telecamere posizionate all'interno della metropolitana della capitale egiziana. Il materiale era stato infatti sequestrato solo un mese dopo l'omicidio, quando ormai era quasi interamente sovrascritto dalle telecamere a circuito chiuso.
Il lavoro ha riguardato i video di tutta la linea 2 della metro e non soltanto quelli presenti nelle stazioni El Bohoth e Dokki (in quest'ultima fu agganciato per l'ultima volta il cellulare di Regeni) nell'orario compreso tra le 19 e le 21. Per gli inquirenti non è emerso "alcun materiale di interesse investigativo".
Alle 19.41 del giorno in cui scomparve, Giulio mandò l'ultimo messaggio alla sua fidanzata per avvertirla che stava uscendo e quella sera non si sarebbero potuti sentire. Poco dopo, alle 20.02, il suo cellulare si agganciò per l'ultima volta alla cella del quartiere di Dokki, dove viveva, prima di prendere la metropolitana e sparire. Il suo corpo martoriato sarebbe stato trovato il 3 febbraio, lungo la strada che collega Il Cairo ad Alessandria.