La sovrana britannica nel 1951 con il consorte Filippo arrivò a Roma in vacanza. Otto anni fa un blitz di 24 ore tra il Vaticano e il Quirinale
Sono state cinque le visite di Elisabetta II in Italia, visite che hanno consolidato il legame della regina britannica con il Belpaese. L'ultima fu nel 2014: 24 ore fra Quirinale e Vaticano, ma un'occasione impareggiabile, perche' l'allora novità assoluta del rinnovo di mandato per il presidente della Repubblica italiana fornì la possibilità alla sovrana di incontrare ancora da 'omologo' Giorgio Napolitano, con il quale c'era notoriamente una grande sintonia, nutrita di ammirazione e rispetto reciproco. Non è invece altrettanto noto che nel suo primo viaggio in Italia Elisabetta era ancora principessa. Correva l'anno 1951.
Era il 1951, Elisabetta aveva sposato Filippo dal 1947, e la coppia venne in Italia in vacanza in primavera, nella seconda metà di aprile. Volarono da Malta a Roma, ad accoglierli c'era un picchetto d'onore dei carabinieri. Durante quel soggiorno anche un pranzo con l'allora presidente Luigi Einaudi al Quirinale e un colloquio con papa Giovanni XXIII: 20 minuti con il pontefice nel suo studio privato, perché la principessa non era in visita ufficiale.
E allora per la giovane coppia reale non mancò un tuffo nella Roma che si affacciava alla 'Dolce Vita' ma dove l'era dei paparazzi non era ancora esplosa: il Colosseo, la corsa di cavalli sull'Appia Antica, perfino una festa di compleanno per i 25 anni della principessa a Villa Adriana a Tivoli. Prima di spostarsi a Firenze.
Pochi mesi dopo tutto cambiò: la morte dell'amato padre, re Giorgio VI, l'incoronazione e i viaggi di Elisabetta non furono più per diletto ma visite di Stato per i successivi 70 anni. Così in Italia tornò da regina la prima volta nel maggio del 1961: il presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi e il Paese era già molto cambiato, con le speranze dell'immediato dopoguerra diventate travolgente entusiasmo per il boom economico.
In quell'occasione la visita fu più articolata: Sardegna, Sicilia, Napoli e poi Roma, dove fra la folla di 20mila persone ad accogliere la regina c'era anche Anna Magnani. Quindi il banchetto offerto in suo onore, con tremila invitati e le cronache dei tempi attentissime ad ogni dettaglio: l'abito in seta e tulle, i ricami, la tiara con smeraldi e diamanti indossati dalla giovane regina. Quindi Firenze e Venezia. Quel 'grazie' in italiano al gondoliere e a Torino la visita all'Expo 'Italia 61' e l'incontro con Gianni Agnelli, l'Avvocato simbolo del 'miracolo' italiano.
Passarono altri vent'anni e la regina d'Inghilterra torno' in visita in Italia nel 1980 per trovare un Paese ancora una volta cambiato, forse radicalmente. L'occasione fu una visita di Stato in Vaticano, la prima di un sovrano britannico. Fu accolta da un papa polacco: Giovanni Paolo II. Il presidente della Repubblica era il socialista Sandro Pertini, mentre a Downing Street era da poco cominciata l'era di Margaret Thatcher e su entrambe le sponde della Manica l'entusiasmo degli anni '60 aveva definitivamente ceduto il passo all'edonismo degli '80.
Dovette poi arrivare il nuovo secolo prima che l'inquilina di Buckingham Palace tornasse in Italia. Caso volle che il suo volo atterrò a Ciampino contemporaneamente a un charter pieno di tifosi della squadra di calcio londinese dell'Arsenal, che a Roma venivano per assistere ad una partita di Champions League con la Lazio. Un gioco del destino che la vide per un momento se non proprio testimonial, di sicuro testimone di una passione che forse più di tutte accomuna Regno Unito e Italia: quella per il pallone.