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Curiosità e record della sovrana più longeva della Gran Bretagna, che siglava passaporti e patenti dei sudditi ma che non aveva bisogno di licenze per viaggiare e guidare
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Dagli amati Corgi ai cigni, dal passaporto alla patente di guida, dal tè della colazione al Martini della buonanotte: vizi e virtù di Elisabetta II, la sovrana più longeva della storia britannica che in 70 anni di regno ha infranto primati e non si è fatta mancare sfizi e capricci. Ecco dieci curiosità che hanno fatto storia.
Il doppio compleanno - Elisabetta era nata a Londra, in casa e precisamente nella dimora dei nonni materni al civico 17 di Bruton Street, dove ora c'è un ristorante cinese, il 21 aprile 1926, ma festeggiava ben due compleanni. Il primo, in forma privata, proprio il 21 aprile, giorno della sua nascita, e l'altro, in forma ufficiale, nel primo weekend di giugno, in occasione della parata Trooping the Colour.
L'amore per gli animali - Corgi, cigni e pony nella vita della Regina. Era il 1933 quando il duca di York donò a ciascuna figlia un cane di razza pembroke, una variante dei welsh corgi: da allora Elisabetta ha avuto più di 30 corgi. Di sua proprietà, poi, erano tutti i cigni del Regno Unito. E anche gli storioni, i delfini e le balene nelle acque della Gran Bretagna: se catturati entro tre miglia di coste erano rivendicati come proprietà della Corona. E, infine, la passione per i cavalli ereditata fin da bambina dalla Regina Madre, che non l'ha mai fatta mancare a un Royal Windsor Horse Show fin dal 1943. Lunghe le passeggiate a cavallo che si concedeva nella tenuta di Windsor. E nel giorno del suo 96esimo compleanno, si era fatta fotografare con due bellissimi pony Fell grigi.
Le "bevande" della giornata - Con la sveglia della mattina Elisabetta sorseggiava del tè. E come ogni britannico che si rispetti non mancava l'appuntamento delle cinque. "Prendeva il tè tutti i pomeriggi, ogni giorno e in qualsiasi luogo nel mondo, che fosse da sola a Buckingham Palace, o avesse in visita il principe William o ancora stesse gestendo un garden party per seimila persona o ancora sullo yacht Royal Britannia in Australia. Per lei era come un rito religioso", raccontava l'ex chef della Casa reale Darren McGrady. Da un anno, invece, la sovrana, per imposizione dei medici, doveva rinunciare al suo drink serale, il Martini Dry. Pare, al contrario, continuasse a bere un bicchiere di vino dolce a cena, mentre in passato si è parlato anche di un calice di Champagne prima di dormire
Passaporto e patente: per tutti ma non per lei - I passaporti e le patenti di guida della Gran Bretagna vengono rilasciati da Sua Maestà. E' per questo che Elisabetta, pur viaggiando (è stata anche la sovrana che ha viaggiato di più: ben 270 viaggi in 110 Paesi) e, pur amando molto guidare (si metteva personalmente al volante delle auto di Buckingham Palace e tra le preferite c'erano Land e Range Rover, più una serie di limousine), non ne era in possesso.
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I libri preferiti - Era un'appassionata lettrice di libri gialli. I suoi autori erano P.D. James, Dick Francis e Agatha Christie.
Amava il francese - Nei suoi viaggi istituzionali all'estero formulava discorsi in lingua francese, dimostrandone un'ottima padronanza.
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Gli impegni pubblici e i messaggi in... borsetta - Non solo all'estero, ma anche in casa Elisabetta incontrava personalità e non solo. Ogni anno a Buckingham Palace accoglieva più di 50.000 persone tra feste in giardino, cene e pranzi. E usava la borsetta come messaggio in codice da far arrivare ai suoi assistenti quando si intratteneva con qualche interlocutore. Così, se voleva sbarazzarsene, la passava sul braccio destro, se voleva andarsene, la posava a terra, se la teneva a sinistra, significava che era tutto ok. Se si sfilava i guanti e li teneva nella mano destra, voleva dire che la conversazione si faceva importante e non voleva essere disturbata.
Tifosa di calcio - La Regina tifava per la squadra londinese dell'Arsenal. Lo svelò nel 2016 il leader del partito laburista Jeremy Corbin in un discorso alla Camera dei Comuni. E la notizia della morte della regina Elisabetta II ha avuto un'eco anche allo stadio Kybunpark di San Gallo, dove proprio l'Arsenal stava per tornare in campo nel secondo tempo della sfida contro lo Zurigo nella prima giornata del Girone A dell'Europa League. Prima del fischio di ripresa del gioco da parte dell'arbitro svedese Mohammed Al-Hakim, per il secondo tempo, la squadra inglese e quella svizzera hanno osservato un minuto di silenzio.
Elisabetta e la tecnologia: la prima mail nel 1976 - Tra i tanti record inanellati anche quello di aver avuto l'onore di inviare una delle prime mail della storia della tecnologia. La Regina lo ha fatto nel 1976 da una base dell'esercito britannico.
Mascara e rossetto - Elisabetta non utilizzava mai il mascara per truccare gli occhi. "Serve alle star del cinema per farsi notare, io non ne ho bisogno", ripeteva a chi si occupava di trucco e parrucco. Mentre non rinunciava al rossetto. E il suo è diventato iconico, color cherry bossom. Quella scelta risaliva al giorno della sua incoronazione quando il Parlamento commissionò un rossetto che si abbinasse perfettamente alla tunica da cerimonia. Era il 1952 e il cosmetico per le sue labbra era di una sfumatura fra il rosso e il blu. Prese il nome di "Balmoral Lipstick".