120MILA RIFUGIATI DA REDISTRIBUIRE

Ricollocamento migranti, l'Ue si spacca: via libera a maggioranza

Hanno votato contro Romania, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria. La Germania: "Noi abbiamo salvato la faccia dell'Europa"

22 Set 2015 - 20:12

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Il Consiglio dei ministri interni della Ue, vista l'impossibilità di raggiungere l'unanimità, ha votato a maggioranza qualificata approvando il documento sui migranti presentato dalla presidenza dell'Unione. Romania, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria si sono dette contrarie mentre la Finlandia si è astenuta. Il piano prevede che i 120mila rifugiati da redistribuire fra i 28 Paesi Ue proverranno tutti da Italia e Grecia.

La decisione adottata dal consiglio Interni Ue a maggioranza qualificata, prevede che i Paesi che non possono immediatamente effettuare i ricollocamenti, per motivi che saranno valutati a Bruxelles, li possano ritardare di un anno, fino al 30% del numero che gli è stato assegnato.

Schaeuble: Germania ha salvato immagine Ue - "Nell'ultimo paio di settimane la Germania ha salvato un po' l'immagine dell'Ue". Così il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble sulla crisi dei migranti, sottolineando che "la sfida dei rifugiati non è solo un problema tedesco ma europeo".

Croazia non partecipa al voto - Il ministro croato Ranko Ostojic ha lasciato il consiglio Interni, cedendo il suo posto all'ambasciatore, prima che si decidesse di votare a maggioranza qualificata, dicendo di essere a favore del documento presentato dalla presidenza lussemburghese, ma di "aver cose più importanti da fare sul terreno", visto che ascoltando gli interventi di Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria "era chiaro che non c'era unanimita'".

Rep.Ceca: approvate scelte vuote e inefficaci - 2Quelle che sono state approvate a maggioranza qualificata dal Consiglio straordinario dei ministri degli interni europei sono "gesti politici vuoti ed inefficaci". Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il ministro ceco Milan Chovanec, in cui ha lamentato che la Polonia non ha seguito le scelte del gruppo di Visegrad ("ora diventa il V3").

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