"NON CAPISCO LE CRITICHE"

Rouen, Bagnasco: "Da islamici chiara presa di distanza da violenza"

Il presidente della Cei: "Veramente non capisco il motivo delle critiche di alcuni cattolici alla presenza, domenica, dei musulmani nelle chiese"

01 Ago 2016 - 16:40

"Veramente non capisco il motivo", delle critiche di alcuni cattolici alla presenza, domenica, dei musulmani nelle chiese. Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. "E' un segno di una presenza - ha aggiunto - che vuole essere una parola di condanna, di presa di distanza chiara da parte di tutti coloro, musulmani innanzitutto ma non solo, che non accettano alcuna forma di violenza".

Il plauso dei vescovi - Confortati dal netto rifiuto del Papa di identificare l'Islam con la violenza e il terrorismo e dalla sua volontà di dialogare con i musulmani per costruire la pace, anche i vescovi italiani hanno espresso la loro soddisfazione per la iniziativa delle comunità islamiche italiane di presenziare alle messe domenicali. L'iniziativa è stata presa in segno di solidarietà con i cristiani in seguito all'uccisione di padre Jacques Hamal, sgozzato da due uomini che inneggiavano alla jihad.

"Dall'Islam moderato una condanna assoluta" - Subito dopo l'assassinio di padre Hamal, ha raccontato Bagnasco, "i vescovi italiani hanno chiesto un grande aiuto al mondo islamico moderato, perché riteniamo che la prima reazione migliore sia proprio quella di una voce unitaria di condanna assoluta e senza esitazione da parte di tutto il mondo islamico moderato". "E questo c'è stato - ha proseguito il presidente della Cei - proprio ieri in molte parti della nostra Italia e di questo siamo molto rallegrati. E' un segno: non è nient'altro che un segno, ma un segno molto importante e molto significativo!".

"L'Occidente deve fare la sua parte" - "Ci auguriamo - ha aggiunto - che ci siano altri segni di condanna da parte dei moderati e dei non fondamentalisti, perché (torno a ripetere) la prima, giusta, buona e forse più efficace reazione a questa barbarie deve venire anzitutto da loro, in quanto moderati, in quanto non fanatici, in quanto persone di buon senso in sostanza". "L'Occidente - ha poi suggerito il porporato - deve fare assolutamente la sua parte, anzitutto sul piano spirituale e culturale, perché un'Europa che non ha nulla da dire a nessuno, non può parlare con nessuno".

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