Grande folla alla cerimonia funebre per il sacerdote ucciso sull'altare da due jihadisti. "Uniti perché quell'orrore non si ripeta"
Migliaia di persone si sono raccolte nell'antica cattedrale di Rouen, nel nord della Francia, per partecipare alle esequie di padre Jacques Hamel, il sacerdote 85enne sgozzato da due jihadisti la scorsa settimana a Saint-Etienne-du-Rouvray. "Siete la sua famiglia, dobbiamo restare uniti affinché non si ripeta mai più", ha detto l'Arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun. Presente anche il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve.
"Lui vi avrebbe amato così, tutti uniti, tutti insieme, senza esclusioni", ha aggiunto Lebrun parlando alla folla accorsa numerosa sotto la pioggia. L'Arcivescovo ha ringraziato anche i fedeli delle altre religioni, musulmani ed ebrei, che si sono uniti al cordoglio per la morte di padre Jacques. Alla cerimonia, oltre all'Arcivescovo, sono intervenuti anche i familiari del sacerdote ucciso nella sua chiesa.
Per l'occasione, l'intera zona della cattedrale e le strade circostanti sono state protette da un ingente dispositivo di sicurezza. Venti camion della polizia hanno blindato ogni accesso all'edificio religioso. Chiunque voglia passare è stato sottoposto a rigidi controlli in cui è stato verificato il contenuto di zaini e borse.
Oltre a Lebrun, hanno partecipato alla messa anche l'arcivescovo di Marsiglia e presidente della conferenza episcopale francese, Georges Pontier, e l'ex arcivescovo di Rouen, Jean-Charles Décubes. Lebrun si è rallegrato per la scelta della famiglia Hamel di leggere un passo del vangelo secondo Matteo noto come il "discorso della montagna", in cui Gesù dice: "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano". All'interno della splendida cattedrale gotica, una delle più importanti di Francia, per l'occasione sono arrivate oltre duemila persone. Numerosa anche la folla rimasta fuori, che si è assiepata davanti al maxischermo.