Yolanda Pace è italiana, ma abita da 56 anni a Rouen, proprio a fianco della chiesa in cui si è consumato l'orrore. La donna doveva essere presente alla messa, ma era in ritardo
"Non lo posso dimenticare, non lo meritava, non ha mai fatto male a nessuno. Faceva il bene, lui mi aiutava, ora chi mi aiuta?": in queste parole è racchiuso il dolore dell'italiana Yolanda Pace, da 56 anni residente a Saint-Étienne-du-Rouvray proprio a fianco alla chiesa in cui due terroristi dello Stato islamico hanno sgozzato il parroco Jacques Hamel. I due erano amici da lungo tempo.
"Ho lavorato parecchi anni con lui alla chiesa. Domenica scorsa mi ha salutato, venerdì doveva andare in vacanza in montagna" - prosegue Yolanda, sottolineando che per puro caso non si trovava nell'edificio sacro al momento dell'irruzione dei terroristi. "Dovevo andare a messa, poiché io vado anche durante la settimana, ma ieri sono andata al cimitero, ero in ritardo. E non sono andata".
Yolanda conclude: "Ho acceso la radio e ho sentito quello che stava accadendo e poi ho visto tante cose e ho detto: 'Ma che è successo?' Sentivo i colpi. La suora Daniela è uscita da un'altra porta quando ho visto che hanno messo il coltello alla gola del prete".