Nel filmato Abdel Malik Petitjean si rivolge a Hollande e a Valls: "Soffrirete ciò che i nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo"
L'agenzia di stampa legata all'Isis, Amaq, ha rilasciato un video in cui uno dei due attentatori di Rouen esorta i musulmani a distruggere la Francia. Nel filmato Abdel Malik Petitjean si rivolge direttamente al presidente francese Hollande, e al premier Valls: "Soffrirete ciò che i nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo. Stiamo per distruggere il vostro Paese". Il premier francese ammette: "Scarcerando Kermiche abbiamo fallito".
Si tratta del secondo video lanciato dall'agenzia. Nel primo filmato si vedevano i due attentatori, uccisi dalle teste di cuoio, giurare fedeltà al leader dell'Isis Al Baghdadi.
In questo secondo filmato il solo Petitjean, che compare vestito con una polo a righe verdi e bianche, proferisce minacce in francese, intercalate da parole in arabo, contro la Francia.
Il giovane francese di Aix-les-Bains non era mai stato condannato ma il 29 giugno era stato segnalato per aver tentato di entrare in Siria dalla Turchia. Ha sgozzato padre Jacques Hamel, 86 anni, in una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, prima di esser abbattuto dala polizia, insieme a Adel Kermiche, altro francese di 19 anni.
Petitjean lavorava in un aeroporto francese - Da un'indagine della polizia francese è emerso che Abdel Malik Petitjean ha lavorato fino a tre mesi fa come addetto ai bagagli nell'aeroporto di Chambery, frequentato da più di 250.000 passeggeri l'anno. Il giovane aveva superato senza problemi sia i test psicologici sia le indagini della polizia sul personale: era considerato "un gran lavoratore, un ragazzo che non rappresentava un pericolo".
Intanto il primo ministro francese Manuel Valls, in un'intervista al quotidiano Le Monde, ha ammesso che "aver rimesso in libertà anche se con il braccialetto elettronico Kermiche è stato un fallimento. Bisogna riconoscerlo". A marzo le autorità francesi avevano disposto la libertà vigilata per Kermiche, in precedenza arrestato per aver tentato due volte di raggiungere la Siria e arruolarsi nell'Isis.