Dalla villa londinese di Tamara sparirono 60 milioni di euro prima di Natale. Il cerchio si stringe intorno alla banda
Un nuovo tassello si aggiunge alle indagini sul mega colpo da 60 milioni di euro a casa Ecclestone, avvenuto il 13 dicembre 2019: è stato arrestato a Santa Marinella, sul litorale a nord di Roma, un presunto membro della banda di sei persone che svaligiò la villa londinese di Kensington di Tamara Ecclestone, figlia del patron della Formula 1, Bernie.
Arresto che segue di pochi mesi quello avvenuto ad agosto a Milano, quando furono catturati un uomo con precedenti per furto e un suo amico, sempre con l'accusa di aver partecipato alla rapina dei gioielli milionari (si è parlato di 70 milioni di sterline, anche se la polizia inglese aveva poi fatto circolare cifre più basse).
Venerdì pomeriggio gli agenti del commissariato Viminale di Roma hanno catturato in una villetta di Santa Marinella il 23enne cittadino italiano di origini sinti abitualmente residente nel Milanese e destinatario di un mandato di arresto europeo emesso lo scorso luglio dalle autorità del Regno Unito al termine di un'indagine condotta da Scotland Yard.
Lo scambio di informazioni con gli investigatori italiani (compresi gli uomini della Squadra mobile di Milano) ha consentito di accertare che il latitante era in realtà anche uno dei 4 truffatori che lo scorso 16 settembre avevano raggirato una coppia che aveva intenzione di ristrutturare il castello di proprietà.
Un colpo che aveva fruttato 480mila euro. Gli accertamenti sull'uomo hanno consentito di stringere il cerchio fino a trovarlo nella casa offerta in prestito da un conoscente. Ma l'indagine più importante riguarda il furto clamoroso che avvenne nella villa da 57 stanze di Kensington Palace: i ladri approfittarono delle vacanze di Natale in Lapponia della Ecclestone, partita assieme al marito poco prima col proprio jet privato.
Il colpo ai danni dell'ereditiera aveva fatto scalpore per l'entità del bottino, che non è mai stato ritrovato, e per il luogo in cui era avvenuto: il miglio dorato della capitale britannica, dove vivono anche il principe William e la sua famiglia, quindi uno dei luoghi più sorvegliati del Regno Unito.
La svolta nelle indagini si è avuto a gennaio quando furono arrestati una collaboratrice domestica romena, Maria Mester, 47 anni e il figlio Emil-Bogdan Savastru, 29. Lei era stata fermata all'aeroporto londinese di Stansted di ritorno dall'Italia, dove risiede, con un paio di orecchini da 300.000 sterline che secondo l'accusa appartenevano alla miliardaria Tamara.
Il figlio, invece, era stato bloccato mentre cercava di salire su un aereo per il Giappone con una lussuosa valigia di Louis Vuitton simile a una di quelle rubate. Secondo l'accusa avrebbe affittato il residence di lusso in cui la banda ha alloggiato prima e dopo il furto.
Ad agosto a Londra si è aperto il loro processo, a distanza a causa della pandemia di coronavirus, ma entrambi hanno negato le accuse. Alla sbarra anche Alexandru Stan, addetto alla sicurezza di 49 anni, e il barman Sorin Marcovici, di 52. Ora, con l'arresto del 23enne portato al carcere di Rebibbia, si apre un altro capitolo del giallo della sparizione dei gioielli milionari di Tamara.