Fotogallery - "Barbie", le immagini del film
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Per Maria Butina le Barbie di Mattel sono un motore nell'agenda Lgbt, la cui "propaganda" è vietata in Russia
Le bambole per bambini vendute in Russia non dovrebbero promuovere valori contrari alle tradizioni del Paese. Lo ha detto a Ria Novosti Maria Butina, membro del Comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato, scagliandosi in particolare contro la Barbie. Butina si è detta categoricamente contraria alla comparsa "nei nostri negozi di bambole che riproducono persone transgender o che promuovono relazioni omossessuali".
Per Butina le bambole Barbie di Mattel sono un motore nell'agenda Lgbt, la cui "propaganda" è vietata in Russia. Infatti, il presidente russo Vladimir Putin nel 2013 ha firmato una legge che vieta la propaganda gay, lesbica e transgender tra i bambini. I russi rischiano una multa fino a 5mila rubli, i funzionari fino a 50mila e le persone giuridiche fino a un milione. La punizione per tale propaganda "utilizzando i media o Internet" è ancora più dura. Allo stesso tempo, Putin ha ripetutamente affermato che nessuno viola i diritti della comunità Lgbt in Russia.
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Capelli rossi e appassionata di armi, Maria Butina è sospettata negli Stati Uniti di essere una spia russa. Per questo motivo, nel 2018, era stata arrestata proprio nello stesso giorno in cui l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, incontrava a Helsinki il suo omologo Vladimir Putin. L'accusa nei suoi confronti era, in particolare, quella di "aver cospirato operando quale agente non registrato del governo russo" e in particolare di aver lavorato per un rappresentante russo legato al Cremlino con l'obiettivo di infiltrarsi in organizzazioni politiche americane.