I due presidenti hanno messo nero su bianco il rilancio del Turkish Stream, mettendo fine a 12 mesi di rapporti difficili
Russia e Turchia hanno firmato l'accordo per la costruzione del gasdotto Turkish Stream, che porterà attraverso il mar Nero il gas russo in Turchia e poi, secondo il progetto, in Europa. La firma è stata apposta a Istanbul, alla presenza dei due presidenti, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan.
Una firma solenne per cancellare l'annus horribilis delle relazioni tra Russia e Turchia. La prima visita di Vladimir Putin a Istanbul, a quasi 12 mesi dalla crisi del jet russo abbattuto, rilancia la cooperazione economica tra Ankara e Mosca, mettendo una pietra sopra le sanzioni imposte nei mesi scorsi dalla Russia e puntando sui mega-progetti energetici in comune, dal gasdotto al nucleare.
Il faccia a faccia tra i due presidenti è durato un'ora e 40 minuti, con Erdogan che ha aperto anche spiragli di dialogo per un nuovo cessate il fuoco in Siria. In merito alla crisi siriana Putin ha assicurato esserci un impegno comune per la "consegna di aiuti umanitari ad Aleppo".
L'incontro di Istanbul, a margine del 23.mo World Energy Congress, segna lo "sforzo comune per una piena normalizzazione delle relazioni". A partire dall'accordo sul Turkish Stream, destinato a trasportare il gas russo attraverso il Mar Nero in Turchia, con uno sconto sul prezzo, e poi, secondo i piani, anche in Europa. Un progetto strategico, lanciato da Putin proprio durante una visita in Turchia nel dicembre 2014, che fa il paio con quello, già avviato, della prima centrale nucleare ad Akkuyu, nella provincia meridionale di Mersin, su cui Ankara punta forte.