E' a San Pietroburgo che sono scese in piazza più persone per protestare contro l'incarcerazione di Alexiei Navalny e l'esclusione del dissidente dalle presidenziali del prossimo anno
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La polizia russa torna a usare il pugno di ferro contro gli oppositori di Vladimir Putin: 271 manifestanti, scesi in piazza per protestare nel giorno del 65esimo compleanno del leader del Cremlino, sono stati fermati in 26 diverse città della Russia. Lo riferisce la ong Ovd-Info, secondo cui 62 persone sono state fermate a San Pietroburgo, 57 a Iaroslavl, 21 a Krasnodar, 20 a Lipetsk.
E' a San Pietroburgo che sono scese in piazza più persone per protestare contro l'incarcerazione di Alexiei Navalny e l'esclusione del dissidente dalle presidenziali del prossimo anno. E' probabilmente per questo che sulla città sulla Neva le forze speciali "Omon" hanno trascinato sulle loro camionette tante persone. Il ministero dell'Interno riferisce però che i fermati sono stati "solo" 38 e che sono già stati tutti rilasciati.
A Mosca circa mille dissidenti hanno sfidato la pioggia e si sono radunati in piazza Pushkin. Molti dei manifestanti erano giovani e giovanissimi, alcuni addirittura minorenni: sono loro a prestare maggiore attenzione ai proclami e alle denunce del blogger anticorruzione Navalny, che raggiunge il suo pubblico tramite internet. L'oppositore non era però presente alla protesta: non poteva, visto che lunedì è stato condannato a 20 giorni di carcere amministrativo appunto per aver organizzato diverse manifestazioni non autorizzate.