Il legale del professore maltese, Stephan Roh, ha consegnato all'Adnkronos alcuni stralci della deposizione del suo cliente
La ricostruzione delle ultime parole di Joseph Mifsud, il professore maltese al centro del Russiagate (o Spygate nei suoi sviluppi italiani) è stata data alla stampa dal suo legale, Stephan Roh, il quale ha divulgato in queste ore parte della deposizione resa dal suo cliente nello studio legale di Zurigo a maggio dello scorso anno. Stralci di una registrazione, mai ascoltata da nessuno, che sono venuti in possesso dell'Adnkronos : "I miei amici a Roma hanno deciso di suggerirmi di lasciare immediatamente Roma e trovare un posto, hanno offerto un luogo fuori mano dove potessi stare", si leggerebbe in parte della trascrizione.
Una conversazione che anche i nostri 007 hanno detto al Copasir di non avere mai ascoltato, aggiungendo di averne chiesto conto all'Fbi a Roma e di avere avuto risposte negative da William Barr (il ministro della giustizia Usa che insieme con il procuratore John Duram si occupa del Russiagate) sul coinvolgimento dell'Italia. Non solo, L'audio della deposizione e la trascrizione della stessa, sostiene il legale Roh, sarebbero ora in mano proprio al procuratore statunitense che su mandato di Barr sta conducendo l'indagine sulla genesi dell'indagine condotta dall'Fbi nei confronti della campagna 2016 di Donald Trump. Insomma, prove blindatissime che per lo stesso inviato dell'agenzia di stampa è stato impossibile visionare direttamente.
Tant'è che nello studio di Zurigo il giornalista l’Adnkronos ha chiesto direttamente al legale di poter ascoltare l’audio ma l’avvocato ha negato l’ascolto consegnando però alcuni fogli con la “trascrizione fedele” a suo dire di quanto il suo assistito avrebbe detto nella registrazione. Stralci di una trascrizione che vanno visionati - riporta l'agenzia di stampa - con tutte le cautele del caso.
Dunque, il posto "fuori mano" di cui parla Mifsud nel nastro, sostiene Roh, sarebbe una casa in un paese delle Marche, nella quale il professore maltese si nascose o "venne fatto nascondere" a partire dal 31 ottobre del 2017, e cioè da quando il suo nome comparve sui media di mezzo mondo. Si legge ancora: "Sono rimasto lì per oltre due mesi - avrebbe dettto Mifsud a Roh - Ho trascorso questi due mesi a pensare a come recuperare la mia salute, che era una delle cose più importanti e anche tempo per raccogliere le mie idee e punti di vista su cosa era effettivamente accaduto". "Mi era stato fatto capire molto chiaramente – è scritto sempre nella trascrizione idelle parole che Mifsud avebbe detto al suo difensore - che era meglio se fossi stato via dai riflettori per un po' di tempo. Uno degli argomenti che erano stati avanzati era che questa cosa sarebbe morta entro qualche mese e che sarei potuto tornare e continuare il mio lavoro e le mie attività".
Mifsud non fa mai nomi espliciti ma gli "amici" ai quali più volte si riferisce sarebbero persone con "relazioni internazionali. Infine, afferma Mifsud secondo la trascrizione, "temevo per la mia vita. Quindi, era necessario che stessi via per un po’….". Il professore sembra non condivedere il doversi nascondere: "Non c'era assolutamente nessuna ragione che mi nascondessi", ma allo stesso tempo, si legge sempre nella trascrizione fornita da Roh all'Adnkronos, gli sarebbe stato "consigliato di stare lontano dai riflettori" per "concentrarsi" sulla sua sua salute.