L'ex consigliere per la Sicurezza nazionale potrebbe rivelare i potenziali legami fra la campagna elettorale di Donald Trump e la Russia
L'ex consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Flynn, ha detto all'Fbi e alle commissioni parlamentari che indagano sul Russiagate di essere disponibile a testimoniare in cambio dell'immunità. Lo scrive il Wall Street Journal. Flynn era stato costretto a dimettersi per aver nascosto al vicepresidente Mike Pence di aver discusso con l'ambasciatore russo in Usa delle sanzioni americane prima dell'insediamento di Donald Trump.
L'offerta è stata trasmessa - sempre secondo il Wall Street Journal - dal suo avvocato, Robert Kelner, alla polizia federale americana e alle commissioni di inchiesta della Camera dei rappresentanti e del Senato. Al momento, sostiene il Wsj, citando diverse fonti ufficiali che hanno richiesto l'anonimato, non è stata accettata.
"Non si sa se Flynn abbia proposto di parlare di aspetti specifici del periodo trascorso a lavorare per Trump, ma il fatto che chieda l'immunità suggerisce che Flynn ritiene di potere ritrovarsi con problemi giudiziari dopo il suo breve mandato da consigliere della sicurezza nazionale", spiega il quotidiano, citando una fonte vicina al governo.