Gli ordigni palestinesi lanciati nel Neghev e verso Ashod sono arrivati fino all'area di Tel Aviv. Allarme a Gerusalemme. Migliaia in fuga nella Striscia
© ansa
Salta la tregua nella Striscia di Gaza. Israele ha risposto ai razzi lanciati verso la zona della città di Beer Sheva, nel Neghev. Gli ordigni sarebbero stati sparati da Hamas quando il cessate il fuoco era ancora in corso. Due hanno raggiunto la zona di Tel Aviv. Sirene a Gerusalemme. Il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Yaalon hanno ordinato all'esercito di colpire "obiettivi terroristici" a Gaza. Una bimba è stata uccisa nei raid.
Rottura tregua, rimpallo di responsabilità - Sulla rottura delle trattative l'ufficio di Netanyahu ha puntato il dito contro Hamas dicendo che "per l'undicesima volta ha violato la tregua e ha continuato a sparare razzi su Israele". E dall'altra parte, il capo negoziatore di Hamas a Il Cairo ha detto che la possibilità di un cessate il fuoco duraturo tra Israele e palestinesi è definitivamente "sfumato per responsabilità di Tel Aviv".
Riprendono i raid israeliani - Il governo israeliano ha anche richiamato la propria delegazione da Il Cairo, dove stava discutendo sulle modalità di un consolidamento della tregua durante i negoziati indiretti mediati dall'Egitto. I caccia di Tel Aviv hanno quindi bombardato anche Rafah, e durante i raid, secondo fonti palestinesi, sarebbero rimasti feriti anche dei bambini.
Caos nella Striscia tra la popolazione - Finora sono state colpite 25 località e la popolazione è in uno stato di confusione totale. Chi abita a ridosso della linea di demarcazione ha lasciato la sua casa, ma in molti altri quartieri le famiglie hanno preferito rimanere nelle loro abitazioni sperando che in extremis i contatti diplomatici a Il Cairo abbiano un esito positivo.
Attacchi dalla Striscia - Continuano anche gli attacchi dalla Striscia: un razzo palestinese sparato da Gaza è esploso alla periferia della città israeliana di Ashdod senza provocare vittime. Il municipio di Tel Aviv ha ordinato l'apertura immediata dei rifugi pubblici.
Bimba palestinese uccisa nei raid - Una bambina palestinese di 3 anni è stata uccisa da un raid israeliano sul sobborgo di Sheikh Radwan a Gaza City. E' la prima vittima palestinese dalla rottura della tregua. Lo scrivono l'agenzia palestinese Maan e il sito israeliano Ynet. Sono "tre i palestinesi uccisi tra i quali una bimba di 3 anni, nei raid israeliani su Gaza", riferiscono fonti mediche citate dall'agenzia. "Almeno altre 40 persone sono rimaste ferite".
Razzi anche vicino a Tel Aviv - Due razzi hanno colpito l'area di Tel Aviv, 4 la zona di Beer Sheva e 3 Sderot. Lo riferisce l'esercito israeliano via Twitter. Le brigate al Qassam, "braccio militare" di Hamas, rivendicano i lanci, in particolare dei missili M75 contro Tel Aviv e dei Farj - di produzione iraniana - su altre zone di Israele. "Abbiamo sparato alcuni razzi contro l'aeroporto Ben Gurion", affermano le brigate al Qassam.
Sirene d'allarme a Gerusalemme - Sirene di allarme sono risuonate a Gerusalemme in serata. "Abbiamo sparato un missile M75 contro la città", afferma Hamas. Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfel, ha reso noto che nessun missile è caduto a Gerusalemme, mentre un razzo è stato intercettato dal sistema di difesa Iron Dome fuori dalla zona urbana della città.
Esercito: "40 razzi sparati contro Israele" - "Sono 40 i razzi sparati da Gaza contro Israele, mentre l'esercito ha colpito 30 obiettivi nella Striscia", afferma il portavoce dei militari israeliani via Twitter.
Palestinesi: "Negoziati finiti per colpa di Israele" - "Il negoziato è finito e la colpa è di Israele". Lo ha detto a Il Cairo il capo della delegazione palestinese, Azzam al Ahmad, vicino al presidente dell'Anp Abu Mazen. "Israele non ha mai preso seriamente i colloqui. Ha usato i razzi sparati oggi come una scusa, era una decisione pianificata per sabotare i negoziati", ha aggiunto.