Nel mirino finisce il chief executive Mark Goldring, avrebbe saputo di abusi, ignorandoli e senza agire di conseguenza
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Si allarga il caso Oxfam, organizzazione umanitaria travolta dall'ennesimo scandalo sessuale in paesi sottosviluppati. Nel mirino finisce il chief executive Mark Goldring: sul Times gli viene infatti imputato di essere stato messo a conoscenza in prima persona di altri asseriti abusi segnalati dall'ex garante interna per la tutela delle norme di comportamento Helen Evans, diventata una "talpa" nella vicenda, ma di averli ignorati.
Si tratta di episodi come le sospette molestie compiute contro una volontaria 14enne da parte di un dipendente adulto in uno dei negozi gestito dall'associazione nel Regno Unito per autofinanziarsi o come il presunto stupro di una donna da parte di un operatore in Sud Sudan.
La Evans, che ha occupato il suo ruolo dal 2012 al 2015, ha affermato anche in una intervista televisiva che Goldring e i vertici di Oxfam avevano cancellato un incontro per discutere degli abusi compiuti dai funzionari della ong. lunedì si era dimessa la numero due dell'organizzazione, Penny Lawrence.